E171 cancerogeno per i topi
Te li mettono sotto forma di sigla così da sottovalutarne la portata malevola. Sono gli additivi alimentari. Perché nel leggere biossido di titanio oppure E171 corre un’enorme differenza. La seconda dicitura trasmette un senso di innocuità, mentre titanio evoca facilmente la fisica atomica, nonché una resistenza titanica, appunto. Da titani, gli dei più antichi, nati prima degli olimpi e generati addirittura da Cielo e Terra-Urano e Gea . A me un po’ di paura il biossido di titanio la fa.
E non soltanto a me: secondo un recente studio, Food-grade TiO2 impairs intestinal and systemic immune homeostasis, initiates preneoplastic lesions and promotes aberrant crypt development in the rat colon, pubblicato su Scientific Reports, l’E171 potrebbe essere pericoloso per la nostra salute e provocare il cancro. Sicuramente è cancerogeno per i topi.
I ricercatori hanno esposto un gruppo di cavie a una dose giornaliera di 10mg di E171 per ogni chilo di peso (la stessa che secondo Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare o EFSA è quella che mangiamo noi quotidianamente) e per la prima volta, in vivo, hanno potuto osservare l’assorbimento del biossido di titanio nell’intestino e il suo passaggio nel flusso sanguigno e nel fegato. I ricercatori hanno, inoltre, notato che le particelle del biossido di titanio, quando raggiungono l’intestino e il colon, inducono una reazione squilibrata del sistema immunitario. L’E171 è risultato, dunque, potenzialmente pericoloso nel 40% circa dei topi testati. Resta però da verificare i danni che l’additivo potrebbe fare agli esseri umani, non è infatti detto che ciò che risulta dannoso, o quanto e come risulta dannoso per i topi, sia valido anche per noi.
Dalle analisi è risultato che, dopo 100 giorni, 4 topi su 11 del gruppo di ratti trattati con l’E171 avevano sviluppato alcune lesioni preneoplastiche, che tendenzialmente non sono maligne, ma che possono diventarlo.
L’uomo utilizza questo composto chimico come pigmento bianco nelle vernice e nella plastica, ma anche come opacizzante. Si trova anche nei prodotti di cosmesi, come colorante, e nelle creme solari dove viene utilizzato in forma “nano” cioè in particelle molto molto piccole che riescono a filtrare la luce e assorbire l’UV, dando protezione. È presente, inoltre, nel dentifricio e in molti prodotti farmaceutici. E purtroppo la sigla può essere letta anche su molti snack, soprattutto destinati ai bambini, come sui biscotti, su quasi tutte le caramelle, nonché sul cioccolato (MALEDIZIONE) e sui chewing gum.