Nella basilica di san Giulio, sul Lago d’Orta, un’attribuzione all’ultimo allievo di Leonardo da Vinci

Un visitatore d’eccellenza della basilica dell’isola di San Giulio, che spunta sul lago d’Orta, tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola, ha attribuito ad Agostino da Lodi, il più giovane degli allievi di Leonardo da Vinci, l’affresco con la Madonna in trono di fine Quattrocento custodito all’interno di questo natante sacro che spunta spigoloso sulle acque. Già la chiesa che galleggia sulle acque è di bellezza mozzafiato ma che valore acquisirebbe se effettivamente l’affresco fosse dell’allievo del genio che proprio quest’anno celebra il cinquecentenario dalla morte?
Il visitatore d’eccellenza si chiama Ernesto Solari ed è uno dei principali studiosi leonardeschi. A lui si deve l’attribuzione del primo lavoro a Leonardo: l’arcangelo Gabriele del 1471, dipinto su una quadrella di terracotta invetriata. Questa attribuzione è indubbia dal momento che la piastrella dipinta riporta la firma autografa dell’artista toscano che si legge da sinistra verso destra, sul volto dell’Arcangelo insieme con la data di realizzazione, nel quale arcangelo è da leggersi un autoritratto del pittore vinciano, secondo lo studioso, che ha risolto il rebus in numeri e firma sull’arcangelo con “Io, Leonardo da Vinci, nato nel 1452, mi sono rappresentato quale Arcangelo Gabriele nel 1471”.

E ora Solari dichiara sulla sua nuova scoperta: “Stavo visitando la basilica di San Giulio, quando sono rimasto immediatamente colpito da un affresco: era la Madonna in trono, un’opera di Agostino da Lodi, allievo di Leonardo. L’uso dello sfumato è suo, altri elementi caratteristici sono gli occhi orientali e Gesù bambino imbronciato”. Prima della visita di Solari, l’affresco era ritenuto opera di Sperindio Cagnola, allievo di Guaudenzio Ferrari.

 

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