Verso il suicidio ecologico: la carne inquina più della plastica

Pochi giorni fa era la Giornata mondiale senza sacchetto di plastica. Non ho scritto nulla, perché Alimentarmente non ha bisogno di una Giornata mondiale per spronare a un consumo sostenibile, lo ha sempre consigliato. Ma preferisco trattare un altro argomento, perché la carne inquina molto di più della plastica, ma nessuno lo dice e non vogliamo sentircelo dire (titola un articolo de l’Espresso). E di questo confronto a sfavore della carne si sa già dagli anni Novanta. Ne avete mai sentito parlare? Jeremy Rifkin, nel 1992 pubblica Beyond Beef, che si basa su questa tesi, ma in Italia il libro arriva soltanto nel 2001 con il titolo più oscuro Ecocidio, che inizia dando il numero della popolazione bovina nel mondo: un miliardo e 280 milioni capi. Una mandria immensa che occupa il 24% della superficie terrestre e consuma per sfamarsi la quantità di cereali che sfamerebbe centinaia di milioni di persone. Il peso di questi animali supera quello dell’intera popolazione umana.
“Il continuo incremento della popolazione bovina – si legge – sta sconquassando l’ecosistema terrestre, distruggendo l’habitat naturale di sei continenti; l’allevamento dei bovini è la principale causa della distruzione delle sempre più ridotte aree di foresta pluviale rimaste sulla terra. In Centroamerica e Sudamerica, milioni di ettari di foreste vergini vengono abbattute per lasciare spazio a pascoli per il bestiame. Le mandrie bovine sono responsabili di gran parte della progressiva desertificazione dell’Africa subsahariana e delle catene montuose occidentali degli Stati Uniti e dell’Australia.
Il pascolo eccessivo in aree aride o semiaride ha creato deserti sterili e desolati in quattro continenti. Negli Stati uniti, oggi, la maggior fonte di inquinamento organico delle falde acquifere è un materiale organico che esce dalle stalle. I bovini sono anche responsabili di buona parte del riscaldamento globale del pianeta: emettono metano, un potente gas serra che impedisce al calore disperdersi mi disperdersi fuori dall’atmosfera terrestre. Bovini e altro bestiame di allevamento consumano il 70% di tutti i cereali prodotti negli Stati uniti. Oggi, circa un terzo della raccolta totale dei cereali è impiegata come mangime per bovini e altri bestiame di allevamento mentre circa un miliardo di essere umani soffrono per fame e denutrizione cronica. Nei paesi in via di sviluppo, milioni di piccoli agricoltori vengono allontanati con la forza dalle terre dei loro avi le quali, dalla produzione di cereali alimentari per la sussistenza, devono passare a quella, commerciale, di cereali per mangimi. L’utilizzo di cereali per l’alimentazione animale, mentre milioni di persone muoiono di fame, ha scatenato violenti scontri politici in alcuni paesi in via di sviluppo, e tensioni tra i paesi ricchi e industrializzati dell’emisfero settentrionale e le nazioni povere di quello meridionale. Un autentico suicidio ecologico. Ma, se milioni di persone muoiono di fame per mancanza di cereali, nei paesi industrializzati milioni di persone muoiono a causa di patologie indotte da un consumo di carni sopra, soprattutto di manzo. Gli americani, gli europei e in misura crescente, i giapponesi si ingozzano di carne e muoiono delle classiche malattie del benessere: infarto del miocardio, cancro e diabete.

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Una risposta

  1. 26 Settembre 2019

    […] Ho letto centinaia di articoli, ma in nessuno si dice che la nitrosammina è contenuta nella carne processata, a me nota in quanto spesso ne ho letto perché le nitrosammine possono giocare un ruolo chiave […]

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