Nel 2020 la Lombardia supera sempre il livello di pm10

Dall’inizio del 2020, la Lombardia detiene un triste, per nulla invidiabile record: da quando è cominciato il nuovo anno il livello di PM10 è stato sempre superato, come si riscontra facilmente dai monitoraggi di Arpa. Il primo giorno del nuovo anno, Milano e la provincia di Novara hanno persino superato i 100 microgrammi per metro cubo. La colpa qualche tg locale di informazione l’ha attribuita ai botti di Capodanno (proibirli? Sarebbe utile anche per i nostri amici animali), ma è dal 27 dicembre 2019 che il pm10 nell’aria è alle stelle motivo per cui cono anche scattati i divieti, ma si interviene sempre dopo, quando chiunque nei giorni prefestivi avesse fatto un giro a piedi a Milano si sarebbe accorto a naso dello stato dell’aria. Eppure misure preventive non sono state assunte. Nessun potenziamento dei mezzi pubblici, nessun blocco del traffico e spostarsi è stato un incubo: in macchina significava accodarsi anche per ore, sui mezzi il rischio non remoto era lo schiacciamento, a piedi il soffocamento. Al primo posto non la salute delle persona, ma dei loro portafogli. Poi qui si prendono misure sempre punitive della serie se vuoi smettere di fumare aumento il costo delle sigarette: il biglietto dei mezzi a Milano viene aumentato alle stelle, quando in Cile per il raddoppio del costo del biglietto dei trasporti pubblici si è scesi in strada a manifestare, nel capoluogo lombardo non una parola. Mentre, da gennaio 2020, in Svizzera il tragitto casa-ufficio è entrato ufficialmente a far parte dell’orario di lavoro per tutti gli impiegati pubblici. La normativa, allo stato attuale, è indirizzata esclusivamente ai dipendenti pubblici che viaggiano in treno o su un qualsiasi mezzo pubblico, come metro, autobus. Anche Torino mette da parte misure punitive e, con il progetto Bogia, offre un rimborso di 25 centesimi a chilometro per chi raggiunge il luogo di lavoro in bicicletta.

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