L’inquinata Milano aumenta il costo del biglietto dei mezzi pubblici

Milano occupa sempre i vertici delle classifiche di città più inquinata d’Italia. La pianura padana, poi, è la più inquinata d’Europa. Quando ero più giovane il fine settimana era a targhe alterne, puntando il dito contro le automobili. Mi arrabbiavo sempre molto in quanto ritenevo che fossero da individuare altrove i principali fattori inquinanti. Sicuramente i gas di scarico non contribuiscono a tenere pulital’aria, ma, quando vado in palestra, percorro il tratto finale del naviglio della Martesana e soltanto alla fine esco per raggiungere la mia meta, e respiro subito peggio. L’aria puzza, non profuma di fiori e vegetazione verde qua e là colorata. Nel 2015 a Milano abbiamo respirato smog oltre i limiti per 3 mesi e mezzo. Secondo il rapporto di Legambiente, la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge per aver superato i limiti di legge giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono è Brescia (Villaggio Sereno) con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono). Milano è al sesto posto con 135 giorni. Che significa che i cittadini del capoluogo lombardo hanno respirato per 135 giorni polveri sottili e ozono. Tuttavia, il sindaco di Milano Beppe Sala pare non credere più nell’inquinamento delle automobili, delle quali invece incentiva l’uso con l’aumento del biglietto dei trasporti pubblici. Domenica dovevo andare alla Pink parade che organizza ogni anno la Fondazione Veronesi. La partenza è in piazza Castello, raggiungibile soltanto in metropolitana – andata e ritorno mi costerebbero 4 euro, ma la domenica – poveri stolti – non si paga l’Area C e il biglietto del parcheggio nelle vie intorno al parco Sempione non superano i 2 euro all’ora.  Il pomeriggio, poi, approfitto della prima domenica del mese al museo gratis e sarebbero altre 4 euro andata e ritorno. Insomma, i conti sono presto fatti: conviene prendere l’automobile che spendere 8 euro per viaggiare in condizioni di carro di bestiame. Non credo che il sindaco e la giunta abbiano mai preso i mezzi pubblici, ma sicuramente non sono mai saliti sulla 56, che è l’autobus che percorre in tutta la sua lunghezza via Padova, collegandola a piazzale Loreto da un lato, alla tangenziale Est dall’altro. Si soffoca, i sedili poi sono stati addirittura diminuiti di posti, perché Milan l’è un gran Milan. Una volta ho provato a mangiare da una schiscetta del riso venere per risparmiare tempo – a Milano siamo fatti male così – alla prima curva, pur tenendo stretto stretto il mio pranzo, è volato tutto per terra. Il giorno dopo stesso autobus e il mio riso era tutto lì. Quello che mi sconvolge è che non ci sono state polemiche o sollevazioni popolari per questo aumento vertiginoso. Anzi, Beppe Sala è considerato l’uomo che farà volare di nuovo in alto il partito democratico. E quando sollevo la questione aumento biglietti mi si risponde che è stata aumentata anche la sua validità ed è esteso alle aree extraurbane. Il contentino che più falsifica la realtà mai visto. Quale andata e ritorno si può fare in 90 minuti, mettendoci dentro anche la commissione che uno deve svolgere?
Dal 2020 ATM comincerà ad acquistare solo ed esclusivamente mezzi elettrici, anticipando di cinque anni gli impegni presi a Parigi dal Sindaco di Milano al vertice Together 4 Climate del network C40 Cities, e un biglietto a 2 euro potrebbe essere giustificato, ma come regalo di rientro dalle ferie a me fa propeio infuriare.
Alla fine del 2030, il diesel scomparirà dalla flotta dell’Azienda Trasporti Milanesi, che sarà composta da 1.200 bus elettrici. Per il 2030, i mezzi ATM consumeranno 30 milioni litri/anno in meno di gasolio e la produzione di CO2 si ridurrà di quasi 75 mila tonnellate/anno. Dunque, incentiviamo l’uso dei trasporti pubblici, non delle automobili! Che non significa aumentare il costo dei parcheggi in centro, alla pinacoteca di Brera c’era una fila che si snodava sino a via dei Fiori Chiari. Forse perché i milanesi hanno bisogno di risparmiare.

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