Franco Berrino sul coronavirus

Franco Berrino, epidemiologo di spicco dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, oggi direttore di Vita&Salute, nonché punto di riferimento di Alimentarmente e mio. Dopo la recidiva, mi aveva suggerito la mia dottoressa di provare a fare una visita con lui, e ho iniziato a seguirlo quasi come una stalker, dal momento che, dopo essermi allineata al suo metodo, non mi sono più ammalata, anzi ne ha ricevuto godimento tutta la mia famiglia e qualche amico che mi è stato accanto nel mio nuovo modo di vita. E, ogni volta che lo incontro, al di fuori della visita fatta, non si è mai tirato indietro dal prodigarmi consigli utilissimi, anche con quel pizzico di leggerezza che ci vuole, davanti al terrore che scatena il cancro. Ma non soltanto il rapporto personale è forte, anche dal punto di vista professionale, il professore gode, infatti, di una stima professionale tale che è stato chiamato da Airc per redigere il punto sulla dieta del Codice europeo anticancro. Contattato da Il fatto quotidiano ha dato la sua ricetta per rinforzare l’organismo e difenderlo dalle infezioni, non distante dalla nostra e da quella dell’Oms.

“Fin dai tempi di Pasteur sappiamo che le malattie infettive dipendono dal contatto con il microbo o il virus, ma anche dal terreno, il nostro terreno”, dichiara il dottor Franco Berrino, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto tumori di Milano.

Dottor Berrino, di che terreno si tratta?
È quello che coltiviamo dentro di noi. Attraverso tre vie fondamentali, quella del cibo, del movimento e della meditazione, che servono per fortificare il nostro terreno e difenderci dalle infezioni.

Eppure se ne è parlato poco in queste settimane.

Sì, è il grande assente del dibattito scientifico. Partiamo da queste considerazioni. Tutti i più importanti studi epidemiologici che seguono centinaia di migliaia di persone, in Europa e negli Stati Uniti d’America, di cui conosciamo le abitudini alimentari, hanno dimostrato che chi ha un’alimentazione ricca di fibre vegetali, soprattutto cereali integrali, muore meno, oltre che di diabete, di infarto e di cancro, anche di malattie infettive.

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