Compianto su Silvio Berlusconi morto
“Ha fatto anche cose buone” è la fake news più fake che ho sentito e sento ripetere da tempo immemore dalla Destra, a partire dall’operato del fascismo di Benito Mussolini.
Fake perché facilmente smontabile, lo farò punto per punto da ieri a oggi.
Iniziamo con le pensioni, erroneamente attribuite al Duce, in realtà in Italia vennero introdotte nel 1898, quando Benito Mussolini aveva 15 anni, con la legge n. 350 del 17 luglio 1898, che prevedeva l’introduzione delle pensioni di vecchiaia per operai, con istituzione di una Cassa Nazionale di previdenza per la invalidità e per la vecchiaia degli operai, con contributi su base volontaria. Già 6 anni prima del fascismo al potere i lavoratori prendevano la pensione e la malattia.
Sempre a favore dei lavoratori, i meschini nostalgici inventano l’introduzione della tredicesima: la vera tredicesima, era inizialmente intesa come gratifica per pochi, venne ritenuta come diritto a una mensilità in più per tutti in due fasi:
la prima, con l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946, che la garantì anche a tutti i lavoratori del settore industria; la seconda, con il Decreto del Presidente della Repubblica del 28 luglio 1960 n. 1070, che dopo quindici anni di lotte sindacali e operaie nelle fabbriche e nelle piazze (dello stesso anno anche l’eliminazione delle tabelle remunerative differenti per maschi e femmine), lo estenderà a tutti i lavoratori.
Ahimè per i destrorsi anche l’introduzione della scuola pubblica non può essere attribuita al Loro, in quanto nasce a ridosso dell’unità d’Italia con la Legge Casati nel 1861, così come l’introduzione dell’educazione fisica a scuola fu introdotta con questa legge e non dal duce, come gli “ha fatto anche cose buone” sostengono.
Al benigno Benito attribuiscono anche la nascita del mutuo soccorso, mentre la prima cassa di mutua assistenza per malattia nasce due anni dopo la caduta del regime fascista. E Mussolini si alleò con Hitler che applicava l’eugenetica, ossia la sterilizzazione forzata e lo sterminio di disabili psichici e fisici.
Il sistema stradale e autostradale in Nord Italia si deve al progetto dell’ingegnere Purricelli, sotto il governo Giolitti; al Sud per fortuna loro, ci ha pensato prima la Salerno-Reggio Calabria a rendere onore al Belpaese in tutto il mondo, e ora San Matteo Salvini, che ha finalmente approvato la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, oltrepassato il quale sono fatti vostri.
Non c’era la delinquenza che c’è oggi, già perché le SS si chiamavano così perché santissime e soprattutto l’informazione era tenuta a tacere crimini, delinquenza e furti. Non dimentichiamo la partigiana Irma Bandiera torturata fino all’accecamento per farle dire i nomi dei suoi compagni e lasciando poi il corpo sulla pubblica via. E mai dovremmo dimenticare il discorso di Benito Mussolini del 3 gennaio 1925, nel quale si assume come un bullo rivendicando “la responsabilità politica, morale e storica” di quanto era avvenuto in Italia negli ultimi mesi e specificamente del delitto Matteotti:
Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere (omissis), a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato. (Benito Mussolini)
“Quando c’era lui i treni non arrivavano mai in ritardo”. Verissimo, perché i prefetti avevano ordine di vietare la pubblicazione di notizie ritenute potenzialmente lesive dell’onore nazionale.
E dopo che gliele smonti tutte, buttano fuori l’asso nella manica, e provocano con la sua incontestabilità, ovviamente falsa: le bonifiche su gran parte del territorio italiano furono avviate dai governi liberali; il fascismo ne portò a termine soltanto il 6%.
Non passo all’elenco “ha fatto soltanto cose disumane”, perché il soggetto di questo pezzo non è Mussolini, ma Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno e subito beatificato da chiunque con “Ha fatto anche tante cose buone”. Quindi, adesso tocca a lui:
“Si è fatto da solo”. La villa di Arcore, 3500 mq di edificio più tenuta agricola, piscina, maneggio viene pagata 500 milioni di lire ad azioni di Berlusconi non quotate in borsa sulle spalle di una bambina orfana che ebbe anche la sfortuna di avere come pro -tutore Cesare Previti che non si fece scrupoli a truffare colei che avrebbe dovuto tutelare.
Anche le sue televisioni furono mantenute in vita grazie all’intercessione dell’amico Benitto (scusate il refuso non lo cambio) Craxi, che intervenne con la prima legge ad personam Berlusconis, al punto che fu soprannominata “decreto Berlusconi” affinché le TV private del gruppo Fininvest potessero continuare a trasmettere su tutto il territorio nazionale, malgrado le ordinanze della magistratura italiana ( forse anche per questo la odiava tanto).
Ma le sue trasmissioni hanno intrattenuto milioni di italiani, “Certamente”, direbbe Giuseppe Paviglianiti di Cinico tv. Perché con i suoi programmi, Fininvest ha annientato il livello culturale degli italiani, riuscendo a fare ciò che il fascismo non è riuscito, come avrebbe detto Pier Paolo Pasolini sulla televisione: “distruggere l’anima di un popolo”.
“È stato un grande imprenditore” con Edilnord ha costruito Milano2 e Milano3 che sono 2 ecomostri a cielo aperto, la cui orrrenda vista non ti lascia mai, li vedi anche dalla Brianza più inoltrata. Occorre precisare nuovamente che l’uomo che si è fatto da solo nel business dell’edilizia è entrato grazie agli amici di papà Luigi stavolta. La bruttezza del luogo è plateale a chiunque, ma è bastato che Berlusconi morisse che è tornata alla ribalta l’osannazione dell’imprenditore e delle sue opere. ‘Fanpage.it‘, se googlate Milano2 trasforma l’ecomostro addirittura in ameno paradiso terrestre, si legge:
“Milano 2 come il paradiso terrestre
Così, se Milano è diventata grigia e pericolosa, la sua copia perfetta Milano 2 si presenta al contrario come un piccolo paradiso terreste “dove l’autunno inizia più tardi e l’estate comincia presto”, secondo il depliant promozionale: il laghetto dei cigni nel centro del paese, un centro civico per le mostre d’arte e il mercatino natalizio organizzato dalle famiglie, uffici e studi professionali circondati da prati fioriti, sale fitness e viali alberati costantemente vigilati da decine di telecamere e dalle guardie armate che pattugliano il quartiere 24 ore su 24. Le residenze hanno nomi evocativi come Sorgente, Fiori, Lago, Cedri e Betulle. Nelle aule delle scuole si parla inglese, la chiesa della parrocchia Dio Padre aggrega intorno a sé l’intera comunità di buoni cristiani”.
il laghetto dei cigni è una fontana con 2 cigni di numero – che però lrgittimano il plurale, ma volete mettere citare il balletto dolcissimo di
Čajkovskij. poi la magnifica descrizione di una sorta di un illuminato villaggio industriale che nella realtà consiste in portici di negozietti, ma il Loro è morto e tutto è diventato bellissimo, come la carrozza di Cenerentola.
Rendendosi conto loro stessi di quanto fosse ipocrita e insostenibile la lusinga alla mostruosità del luogo, raddrizzano la linea, chiaramente non adducendo a loro stessi l’analisi negativa che segue, addebitandola ai cattivoni della politica e ovviamente della magistratura che mai hanno favorito il buon San Silvio, ma sempre provato a danneggiarlo persino fin dopo alla morte. Aprono il capitolo Le polemiche su Milano 2 tra pressioni politiche e tangenti, che è un’apologia riga dopo riga a Edilnord berlusconiana. Elencano di nuovo tutti i siti ameni (ameni grazie a nomi aulici ridicolmente dannunziani, come Palazzo dei cigni) così battezzati dal Grande Imprenditore. Stranamente nel pezzo dimenticano – come gli sarà mai potuto capitare? – il condominio retribuzione alle Olgettine.
“La gente lo votava perché gli riconosceva che aveva fatto tante cose buone per loro”.
Il presidente operaio ha alzato la pensione minima, aveva a cuore le sorti degli anziani, così come il suo antesignano ha istituito le cassa previdenziale per occuparsi di chi avrebbe smesso di lavorare.
Il presidente operaio ha introdotto il lavoro interinale, facendo scordare ai giovani il posto fisso.
Io mi sono sempre interrogata su come si potesse votare un individuo simile e una volta ho avuto la risposta convincente mentre ero in fila nella mia sessione di voto. Ero in coda e due emici anziani sicuramente over 70 si confidavano chi avrebbero votato. Quando il maggiore dei due ha confessato il suo voto sempre fedele a Berlusconi, l’altro indignato ha chiesto come fosse possibile votarlo, non potei non ascoltare la risposta sempre cercata e finalmente trovata, ma la edulcoro: “Vuoi mettere, questo è più vecchio di me e ancora fa l’amore e non con una donna, ma va a letto con innumerevoli bellissime ragazze giovanissime e sempre diverse”.
Ho sempre pensato che lo votassero anche i giovani milanisti evidentemente anche in questi casi per meriti riflessi: quanto deve ringraziare il viagra e Zangrillo che non gli ha mai fatto scoppiare il cuore, e i calciatori, La sicurezza di Milano2 fa eco a “Quando c’era lui,
non c’era la delinquenza che c’è oggi”
La discesa in politica di San Silvio è nota alle cronache e meriterebbe un commento a parte perché tutti dovrebbero conoscerla. In politica ha fatto davvero infinite cose buone. Per se stesso. Sempre ed esclusivamente. Però ne ha fatte tantissime di cose buone in politica, basti pensare a come nasce il suo partito.
I più grandi amici del Loro però resteranno sempre i mafiosi, dal carissimo amico Vittorio Mangano, stalliere della villa dell’orfana truffata, definito da Paolo Borsellino una delle “teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia”; a Marcello Dell’Utri, co-fondatore di Forza Italia, condannato in via definitiva a sette anni di reclusione per il delitto di concorso esterno in associazione mafiosa.
Ma sì, chi può definirlo colluso alla mafia? Mai i processi a riguardo. Sì perché san Berlusconi annovera oltre trenta procedimenti giudiziari aperti nei suoi confronti, tanto che più volte si definisce un “perseguitato”, e attacca la magistratura così perfida nei suoi confronti. Roba che in un altro Paese onorabile al primo avviso di garanzia ti dimetti spontaneamente e vieni cancellato. Persino nell’antica Roma già in età repubblicana con la damnatio memoriae cancellavano il ricordo dei più infami dalla Storia. Invece lui no, perché lui doveva fare tante cose buone ancora.
Anche l’unica cosa buona che lego a Berlusconi e che con immenso sforzo mi viene in mente è macchiata dalla vicenda giudiziaria, passata alle cronache come lodo Mondadori.
Anche la casa editrice che pubblica libri di grande qualità vede, infatti, il suo esordio macchiato: con l’acquisizione della maggioranza della Arnoldo Mondadori Editore si apre un primo infinito capitolo della storia giudiziaria di Berlusconi.
Nel 1990 Berlusconi acquista la maggioranza azionaria di Mondadori, di Einaudi e di una galassia di case editrici minori, ma di peso, come Sperling&Kupfer, Le Monnier e Frassinelli. A ottobre 2015 Mondadori acquista per 127,5 milioni Rcs Libri, dando vita al colosso che controlla il 35% dell’editoria italiana. Nel marzo 2016 si aggiunge Banzai. Dal 1994 al 2002 Berlusconi è socio di Blockbuster Italia. Nel 1990 con la Penta Film, fondata un anno prima con Mario e Vittorio Cecchi Gori attraverso la Silvio Berlusconi Communications, assorbe il gruppo Medusa Film.
Nel mirino dei giudici è il passaggio di proprietà che avviene dopo un cambio di rotta della famiglia Formenton, che dopo aver promesso alla Cir di Carlo De Benedetti la vendita delle azioni in suo possesso entro il 10 gennaio 1991, decide invece di consegnarle a Berlusconi che si insedia come presidente a gennaio del 1990. Le tre parti decidono di ricorrere a un lodo arbitrale per stabilire la legittimità del contratto Formenton-De Benedetti e la liceità della vendita delle quote della famiglia alla Fininvest. Il primo verdetto stabilisce che l’accordo tra De Benedetti e i Formenton è valido: Berlusconi è costretto a lasciare la presidenza, seguito dai suoi dirigenti. Ma impugna il lodo davanti alla Corte d’appello di Roma: la prima sezione si pronuncia il 24 gennaio 1991, ribaltando l’esito del lodo, dichiarandone la nullità insieme a quella dell’accordo Formenton-De Benedetti. Mondadori torna alla Fininvest, ma nel 1995 grazie ad alcune rivelazioni di Stefania Ariosto, si comincia a indagare sulla genuinità della sentenza della Corte d’appello. E tornano gli amici di Berlusconi: due giudici del collegio – Arnaldo Valente e Vittorio Metta – indicati come amici intimi di Cesare Previti, avvocato Fininvest. Si mette in moto un pool di giudici milanese che rintraccia movimenti sospetti di denaro dalla Fininvest ai conti esteri degli avvocati Fininvest e da questi al giudice Metta. Il processo viene connesso a quello Imi-Sir e la vicenda si protrae fino al terzo grado: in Cassazione Previti e altri due avvocati Fininvest vengono condannati a un anno e sei mesi per corruzione in atti giudiziari, Metta a due anni e nove mesi. Per Berlusconi già in primo grado non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato dopo le attenuanti generiche. La lunga causa civile scaturita dall’affermazione che il lodo era illegittimo si è conclusa in Cassazione il 17 settembre 2013: la somma definitiva di cui la Cir dovrà essere risarcita è di 494 milioni di euro (cifra che io non so neanche scrivere).
Altro impero è quello sportivo: dal 1986 Berlusconi è proprietario dell’Associazione Calcio Milan, di cui è presidente fino al 2004 e poi dal 2006 al 2008. Dai primi anni Novanta il Milan diventa società polisportiva grazie all’acquisto di titoli di società lombarde di varie discipline, dal baseball alla pallavolo, dal rugby all’hockey sul ghiaccio. Nel 2018 rileva il Monza, che raggiunge la serie A nell’anno in cui il suo neo-presidente viene a mancare.
La pars costruens di questo pezzo non riesco proprio a scriverla.
Tuttavia è indiscutibile che Berlusconi abbia fatto del bene oltre che a se stesso, a tutte le persone che gli sono state accanto: gli innumerevoli amici, la famiglia che eredita il suo impero, la famiglia finta che ha sposato a fine vita: Marta Fascina, l’ultima moglie finta del magnanimo Berlusconi, vestita da suora siederà sugli scranni parlamentari e, dopo una carriera vertiginosa in Forza Italia, riceverà il vitalizio. Io suggerisco di comporre il IV atto de La finta vedova allegra; le olgettine, Ruby fatta santa come paparino Silvio.
E, sperando in uno dei miracoli di Berlusconi, deceduto il Presidente della Destra italiana, si è deciso che Berlusconi ha fatto soltanto cose buone, sì come il benigno Benito.
Il 23 giugno George Orwell nasce in India per solcare la storia della Letteratura internazionale con i suoi romanzi che hanno saputo leggere lucidamente i nostri giorni e alle cose buone che hanno fatto i regimi dittatoriali e che ha effettivamente fatto Silvio Berlusconi:
Tutto è permesso, non c’è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi. Tranne vivere, insomma (George Orwell, 1984)