La Rivoluzione alimentare per salvare la salute e il pianeta: i punti chiave del Report EAT-Lancet

Nel 2019, la prima Commissione EAT– Lancet – composta da un team di ricercatori ed esperti che arrivano da 35 paesi diversi sparsi su sei continenti – aveva insistito sui sistemi alimentari come centro del nesso tra sicurezza alimentare, salute umana, sostenibilità ambientale, giustizia sociale e resilienza delle nazioni.
Dopo 6 anni, il contesto globale è cambiato radicalmente da quello della prima pubblicazione del 2019, a causa di una maggiore instabilità geopolitica, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la pandemia di COVID-19 che ha esacerbato le vulnerabilità esistenti e creato nuove sfide. E la Commissione ha aggiornato il suo report sulle linee guida necessarie alla creazione di un sistema alimentare sostenibile che possa nutrire una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone entro limiti ambientali sicuri, ribadendo nella sostanza i contenuti del report precedente.
Le azioni sui sistemi alimentari hanno un forte impatto sulla vita e sul benessere di tutti e sono necessarie per progredire verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, nell’Accordo di Parigi e nel quadro globale per la biodiversità di Kunming – Montreal. Sebbene gli attuali sistemi alimentari abbiano ampiamente tenuto il passo con la crescita della popolazione, garantendo un apporto calorico sufficiente per molti, sono il motore più influente della trasgressione dei confini planetari. Più della metà della popolazione mondiale fatica ad accedere a diete sane, con conseguenze devastanti per la salute pubblica, l’equità sociale e l’ambiente. Nonostante la fame sia diminuita in alcune regioni, i recenti aumenti legati all’espansione dei conflitti e agli impatti emergenti dei cambiamenti climatici hanno invertito questa tendenza positiva. I tassi di obesità continuano ad aumentare a livello globale e la pressione esercitata dai sistemi alimentari sui confini planetari non mostra segni di attenuazione. In questo momento di crescente instabilità, i sistemi alimentari offrono ancora un’opportunità senza precedenti per costruire la resilienza dei sistemi ambientali, sanitari, economici e sociali e sono in una posizione unica per migliorare il benessere umano contribuendo anche alla stabilità del sistema terrestre.
La prestigiosa commissione EAT-Lancet, composta da scienziati globali, ha lanciato un messaggio chiarissimo: il nostro modo di mangiare e produrre cibo ha un impatto enorme, sia sulla nostra salute che sul Pianeta.
In sintesi, cosa emerge dal loro autorevole report sui sistemi alimentari sostenibili e la salute planetaria?
Nel 2019, la prima Commissione EAT– Lancet – composta da un team di ricercatori ed esperti che arrivano da 35 paesi diversi sparsi su sei continenti – aveva insistito sui sistemi alimentari come centro del nesso tra sicurezza alimentare, salute umana, sostenibilità ambientale, giustizia sociale e resilienza delle nazioni.
Dopo 6 anni, il contesto globale è cambiato radicalmente da quello della prima pubblicazione del 2019, a causa di una maggiore instabilità geopolitica, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la pandemia di COVID-19 che ha esacerbato le vulnerabilità esistenti e creato nuove sfide. E la Commissione ha aggiornato il suo report sulle linee guida necessarie alla creazione di un sistema alimentare sostenibile che possa nutrire una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone entro limiti ambientali sicuri, ribadendo nella sostanza i contenuti del report precedente.
Le azioni sui sistemi alimentari hanno un forte impatto sulla vita e sul benessere di tutti e sono necessarie per progredire verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, nell’Accordo di Parigi e nel quadro globale per la biodiversità di Kunming – Montreal.

Sebbene gli attuali sistemi alimentari abbiano ampiamente tenuto il passo con la crescita della popolazione, garantendo un apporto calorico sufficiente per molti, sono il motore più influente della trasgressione dei confini planetari. Più della metà della popolazione mondiale fatica ad accedere a diete sane, con conseguenze devastanti per la salute pubblica, l’equità sociale e l’ambiente. Nonostante la fame sia diminuita in alcune regioni, i recenti aumenti legati all’espansione dei conflitti e agli impatti emergenti dei cambiamenti climatici hanno invertito questa tendenza positiva. I tassi di obesità continuano ad aumentare a livello globale e la pressione esercitata dai sistemi alimentari sui confini planetari non mostra segni di attenuazione.
In questo momento di crescente instabilità, i sistemi alimentari offrono ancora un’opportunità senza precedenti per costruire la resilienza dei sistemi ambientali, sanitari, economici e sociali e sono in una posizione unica per migliorare il benessere umano contribuendo anche alla stabilità del sistema terrestre.
La prestigiosa commissione EAT-Lancet, composta da scienziati globali, ha lanciato un messaggio chiarissimo: il nostro modo di mangiare e produrre cibo ha un impatto enorme, sia sulla nostra salute che sul Pianeta.
In sintesi, cosa emerge dal loro autorevole report sui sistemi alimentari sostenibili e la salute planetaria?
- Stop a 15milioni di morti premature: Semplicemente cambiando la dieta a livello globale, potremmo prevenire ben 15 milioni di decessi prematuri ogni anno. Un cambiamento nelle abitudini alimentari è un vero e proprio salvavita.
- Il cibo al limite: i sistemi alimentari attuali sono il fattore principale che ci sta spingendo oltre i cinque limiti planetari fondamentali per la stabilità della Terra.
- Metà delle emissioni in meno: attualmente, i sistemi alimentari sono responsabili di circa il 30% delle emissioni globali di gas serra. Trasformare il modo in cui produciamo e mangiamo potrebbe ridurre queste emissioni di oltre la metà. Una mossa cruciale nella lotta al cambiamento climatico.
- Disuguaglianza clamorosa: meno dell’1% della popolazione mondiale vive in quello che viene definito lo «spazio sicuro e giusto», dove si soddisfano i bisogni alimentari e i diritti delle persone, rimanendo però entro i confini ecologici del Pianeta.
- Chi inquina davvero? Il 30% più ricco della popolazione è responsabile di oltre il 70% degli impatti ambientali legati all’alimentazione. È evidente che la responsabilità maggiore ricade sui Paesi e le fasce di popolazione con i consumi più elevati.
Sembrerebbe quasi che l’idea di una dieta della salute planetaria possa raggiungere da sola molti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Il sistema alimentare globale è chiaramente in crisi: mette a rischio la nostra salute e quella del Pianeta. Ma quali sono gli interventi chiave per nutrire il mondo in modo sano e sostenibile?
L’analisi del report è netta: il problema consiste in cosa manca e cosa abbonda nelle nostre diete
- Carenza globale: Le diete in quasi tutte le regioni sono carenti di elementi fondamentali come frutta, verdura, frutta secca, legumi e cereali integrali. Il «carburante» sano che ci serve, semplicemente, non viene consumato abbastanza.
- Eccesso dannoso: Allo stesso tempo, si riscontra un consumo eccessivo di carne, latticini, grassi animali, zuccheri e, soprattutto, alimenti ultra-trasformati.
Come spiega Walter C. Willett, co-presidente della Commissione EAT-Lancet: “I risultati rafforzano l’idea che la Planetary Health Diet fa bene sia alle persone che al pianeta. Aumentando il consumo di cereali integrali, frutta, verdura e legumi, possiamo migliorare la salute ovunque, rispettando le diverse tradizioni culturali e regionali”.
Il piatto secondo la Planetary Health Diet – PHD dovrebbe essere così composto:
