Dermatite e mascherine: i rimedi
“Io ce l’ho delicata. La pelle, e che avete capito?” È ultrasensibile, quindi sono sempre stata molto accorta nel trattarla. Tutte le sere prima di andare a dormire, spalmo una buona crema viso e crema mani. E non manco mai di proteggermi anche prima di uscire di casa, nelle stagioni fredde e in quelle calde. Perché la pelle del viso è perennemente screpolata, quella delle mani, complice una fissazione per l’igiene sin da piccola è piena di dolorose ragadi.
Ma nonostante i miei rituali quotidiani di protezione con le migliori creme, da qualche mese ho la pelle del viso secchissima, quindi ho iniziato a ammollirla con olio di mandorle, ma nemmeno questa cura è servita.
Stessa sorte per Antonia, quindi mi sono informata e la dermatologa mi ha detto che probabilmente è una dermatite atopica probabilmente collegata all’uso della mascherina chirurgica.
La dermatite atopica colpisce a tutte le età, la mia nipotina ne ha sofferto durante la primissima infanzia e ancora oggi, qualche volta ne presenta i sintomi. La dermatite atopica provoca nei pazienti arrossamenti e forte prurito, che possono sfociare in lesioni su varie parti del corpo, dalle pieghe delle braccia e delle gambe, a punti più visibili, come il dorso delle mani o persino il viso. Le zone di localizzazione, però, possono variare sia in base all’età sia in base alle attività lavorative e quotidiane che si svolgono e che possono stimolare in maniera differentemente il sistema immunitario.
La dermatite atopica si può associare anche ad altre condizioni allergiche, come l’asma, la rinite o le allergie alimentari. E ora che ci sono le prime fioriture io e l’allergia si è già scatenata violenta, la pelle è ancora più irritata e desquamata dal vento.
Le mascherine con cui ci proteggiamo da Covid-19 e il cui uso è necessario per garantire la salute nostra e di chi ci sta intorno, sono tendenzialmente prodotte con materiali sintetici, composti da sostanze allergeniche, coloranti e igienizzanti, che possono irritare la pelle e provocare prurito e rossori, peggiorando i sintomi di chi già soffre di dermatite atopica. Inoltre, l’azione della mascherina, per essere effettiva, deve avere un effetto occludente, che provoca però un’alterazione del microambiente cutaneo aumentandone l’umidità e, dunque alterando la barriera cutanea che ci protegge naturalmente. In questo modo si può verificare sia un aumento della secchezza delle pelle, sia sovrainfezioni batteriche. Anche il contatto della pelle con mascherine che effettuano una pressione particolare sul viso (per esempio sul naso, o le mascherine FFP2 e FFP3) può essere dannoso e provocare erosioni cutanee che, su una pelle già affetta da dermatite atopica, possono risultare particolarmente dolorose.
Rimedi? Ovviamente idratare bene la pelle, perché nei pazienti con dermatite atopica la barriera cutanea fatica a tenere lontano gli allergeni e consultare il dermatologo, in caso di necessità.
Anche la scelta della mascherina è importante: questa, infatti, deve essere di una dimensione corretta per il proprio viso, non troppo larga, né di stoffa, altrimenti perde in efficacia, ma neppure troppo stretta. L’ideale, dunque, sarebbe che la mascherina aderisse correttamente al viso, seguendone la forma. Il dermatologo suggerisce, inoltre, alle donne di non truccarsi, ma io spero che nessuna lo faccia per coprire il make-up con una antiestetica e coprente mascherina, rischiando di occludere ulteriormente i pori.