AI AI ahi ci faremo male con l’intelligenza artificiale?
Tutto ebbe inizio il 10 febbraio 1996, quando il computer Deep Blue per la prima volta si rivelò più bravo di un essere umano, il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov. La partita vedeva la compagnia americana Ibm contro il Grande Maestro russo, campione del mondo dal 1985 al 2000. Per la prima volta nella storia un computer batteva il campione del mondo di scacchi in una normale partita con regole ufficiali. Il campione del mondo riuscì successivamente a vincere 3 delle restanti 5 partite aggiudicandosi il match per 4-2. Ma con la prima sorprendente sconfitta di Kasparov l’umanità capì che la macchina poteva batterlo in intelligenza. Quella sfida mise in gioco per la prima volta l’intelligenza artificiale.
Oggi c’è ChatGPT.
Dal primo giorno che ne ho letto, riflettevo sulla ricaduta nefasta che la rapidissima diffusione di ChatGPT e delle altre intelligenze artificiali avrebbe presto avuto nel settore della produzione narrativa e, più in generale, in quello della comunicazione.
Ho pensato al giornalista – specialmente a colui che, come me, ha scritto in web-magazine, ottimizzando ogni articolo in ottica Seo, acronimo di “Search Engine Optimization”, ossia la ricerca di quello che la gente cerca e in base alla Seo migliorare il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google e degli altri motori, cancellando completamente lo stile dello scrittore e l’abilità retorica e creativa.
Ho subito immaginato alla tristezza di trovarsi un giorno a leggere un libro che non è stato partorito dalla mente di un uomo, ma dagli impulsi elettrici generati da miliardi di transistor contenuti nei processori.
Ho pensato a quando, in 2001 Odissea Nello Spazio HAL9000 legge il labiale dei due atronauti che deve aiutare e temono la reazione dell’elaboratore, che effettivamente ci sarà.
Ho pensato a lungo che Alimentarmente dovesse avere presto a che fare con un altro raffinato dell’industria stavolta non alimentare, ma editoriale: l’intelligenza artificiale.
Purtroppo, dopo poche settimane il fenomeno ci è già letteralmente esploso in mano: in tempi brevi Amazon è già pieno di libri scritti da ChatGPT, si iniziano già a pubblicare e vendere libri/manuali che spiegano come scrivere un romanzo utilizzando ChatGPT, nel web cominciano a spuntare come funghi le pubblicità di corsi di formazione (a pagamento) che hanno l’obiettivo di illustrare il processo di scrittura di un romanzo con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
Purtroppo vengono proposti anche in Italia e, beffa delle beffe, dando sempre maggiore visibilità al loro nuovo business che contribuirà a produrre schiere di scrittori mediocri perché fasulli.
Mi hanno consigliato di usarlo sia sul lavoro da giornalista, che per i miei progetti di libri, fino nei corsi di comunicazione.
Azzardo una (facile) previsione.
In tempi brevi, il mondo dell’editoria e della produzione di contenuti subirà due grossi cambiamenti: come già sta accadendo, alcuni lavori, oggi affidati agli esseri umani, subiranno cambiamenti rapidi e ridimensionamenti non contenibili, o peggio ancora verranno spazzati via, generando conseguenze dirette sui tassi di occupazione nel settore e sulle retribuzioni; se gli organi competenti non si muoveranno rapidamente e in modo rigoroso, noi lettori non avremo modo di discriminare nella fase di scelta tra un libro scritto da una persona e uno realizzato tramite intelligenza artificiale (attualmente qualcuno riporta la dicitura “co-autore ChatGPT”). Qualche giorno fa Greg Bensinger, giornalista di Reuters, ha fatto una ricerca sul Kindle Store americano, la parte di Amazon che vende ebook, e ha trovato più di 200 libri che citavano come autore o come co-autore ChatGPT. In buona parte si tratta di manuali su come usare lo stesso ChatGPT, su come «fare soldi» con ChatGPT o anche su come scrivere un libro con ChatGPT. Ci sono però anche vari libri per l’infanzia e una raccolta di poesie, Echoes of the Universe, Eco dell’Universo., la cui descrizione recita:
Esplora la vasta distesa di spazio attraverso versi poetici in Echoes of the Universe. Dall’esplorazione spaziale, alla vita a bordo di un’astronave, ai misteri del cosmo, questa raccolta di poesie offre una prospettiva unica sulla bellezza e la meraviglia dello spazio esterno. Perfetto per gli appassionati di fantascienza, poesia e ignoto, questo libro è un must-read per chiunque affascinato dalla vastità del cosmo. Ordina ora e intraprendi il tuo viaggio poetico attraverso le stelle.
L’abuso sregolato dell’intelligenza artificiale nel campo della narrativa ha generato legioni di finti e mediocri scrittori che, come parassiti, infestano il web e gli scaffali delle librerie e che, fino al 2022, molto probabilmente non potevano andare oltre la scrittura della lista della spesa o di un post su Facebook.
Ora l’uomo è chiamato a superare la macchina, a far uscire la sua creatività che non è possibile ricreare con l’intelligenza artificiale, è chiamato a fare un passo ulteriore: a lasciare andare la mediocrità, riproducibile con le macchine, per creare qualcosa di unico che solo lui può fare: emozionare emozionandosi. Canta Giancarlo Onorato:
Androide Mirna si cerca le lacrime agli occhi / si tasta la lingua la lingua allo specchio / si volta e dici io invece vivrò / splende e risplende nel nero invernale / e avrò cent’anni con pelle di bimba / la perla più dura più dura / e infine saprò soffrire anche io / soffrire morirò finalmente.