La vittoria dei grezzi: la fine dei follow-up

Stavo lavorando a un progetto durante il mio ultimo di follow-up. L’idea era di realizzare un video nel quale emergesse il senso di calvario senza fine per il follow-up. All’inizio, vista la mia giovane età e il fatto che dall’istologico fosse risultata una trasformazione da secondo (curabile) a terzo grado (più ostico) di alcune cellule, facevo la risonanza di controllo ogni tre mesi con un’angoscia che non era mai trimestrale, anche se ti raccomandano di non stressarti. Una volta è arrivata la seconda sentenza di recidiva e sono preoccupazione, stress e rabbia ad ammazzarti perché capisci che sei condannata a morte. Oltretutto i follow-up a me hanno sempre dato gravissimi effetti collaterali per l’allergia a un farmaco presente nel mezzo di contrasto, che si cercava di prevenire con una profilassi antiallergica ancora più devastante di un’eventuale shock anafilattico, fatale (altra brutta bestia da sopportare la paura della morte per chi punta alla sopravvivenza della specie): un bombardamento di cortisone e antistaminici potentissimi. Il cortisone mi ha comportato una crisi d’astinenza, niente in confronto alla notizia del cancro, o all’angoscia da follow-up e la paura di uno shock anafilattico. La crisi d’astinenza dà paranoia; non riesco a descriverla meglio di quella di Renton in Trainspotting.
Il 2 febbraio 2024 ho avuto un’altra reazione allergica tardiva, ossia quando non ero sotto controllo dei medici; mi sono precipitata al pronto soccorso e sono intervenuti per un pelo; mentre mi irroravano le vene di droghe legalmente prescritte dai medici, tornata a casa non riuscivo ad alzarmi per andare a letto, non c’era verso, e pensavo che non sarei mai uscita fuori dall’incubo. Invece il 19 febbraio 2024, a 10 anni dalla diagnosi di glioma cerebrale, che ha sconvolto la mia vita, il mio oncologo mi ha detto che ormai il follow-up mostrava una situazione stabile dal periodo di anni ritenuto utile per sospenderlo e, viste le mie continue complicazioni a catena, posso smettere di farlo, pur sempre stando ben attenta a eventuali sintomi d’allarme. In quel caso dovrei contattare il numero delle emergenze immediatamente.

Il follow-up: tempi di guarigione

Un eccesso di rischio di mortalità per tumore persiste per molto tempo dopo una diagnosi di cancro, per questo è necessario periodicamente eseguire controlli che consentano di prevenire tempestivamente il rischio di ripresa della malattia oncologica.
La sospensione dei follow-up dipende a seconda della tipologia oncologica per cui anche il tempo alla guarigione è diverso a seconda dei tumori.
Una proporzione consistente di pazienti non muore a causa del tumore e presenta problematiche di salute “concorrenti”.
Il mio oncologo ha sempre definito il mio cancro, quello cerebrale, cronico, così come per tutti gli altri bisogna sempre mantenere alta la guardia, ma dopo un certo tempo il rischio di morte per tumore diventa molto basso. Quello al cervello dopo circa 10 anni.
Sospesi i follow-up periodici, l’assistenza cambia, a me, per esempio, hanno consigliato di mantenere i controlli neurologici. In particolare, io continuo assiduamente a fare training cognitivo da sola, perché sono consapevole di essere più smemorata e meno concentrata rispetto a prima. In particolare, la neurochirurga mi ha consigliato di continuare a fare ogni due anni una risonanza magnetica di controllo senza mezzo di contrasto.


Sono felicissima della notizia anche perché testimonia che ho sfruttato bene la seconda possibilità che mi sono data e mi hanno dato i medici. Credo che tutti i sacrifici che ho fatto non siano stati vani, anzi! Da 13 anni non mangio più prodotti raffinati, faccio più sport rispetto a quanto neho fatto in tutta la mia vita precedente e ho rinunciato a Bacco, tabacco e stress, no Venere e rabbia me le tengo come tratti caratteriali innati, cioè biologicamente determinati. E credo ancora di più in Alimentarmente, che continuerò ad alimentare con i contenuti che cerco ogni mattina dopo un’accurata rassegna stampa, valuto, approfondisco per consegnarli a voi lettori che, nonostante la mia latitanza a volte troppo prolungata, mi seguite sempre con interesse. E soprattutto perché la mia vicenda personale mi ha convinta ancora di più di quanto sia importante la prevenzione e un atteggiamento critico nei confronti dei prodotti industriali. Però ora devo pensare a come cambiare quel progetto e questo mi porterà via un po’ di tempo, ma meno del solito, promesso!

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