Poliammine, arance e tumori
Spesso ho scritto della connessione tra poliammine e cancro, ma mai ne ho approfondito le cause. Ci provo con questo articolo, con cui spero di rendere più evidente il motivo per cui è preferibile che i pazienti oncologici non consumino le arance, che sono generalmente un simbolo della dieta anticancro.
Le poliammine sono dei composti che presentano uno o più gruppi amminici (—NH2) e svolgono funzioni di grande importanza e sono essenziali in un gran numero di processi fisiologici. Elevati livelli di poliammine sono collegati a diverse patologie degenerative e, in particolare, sono caratteristici nelle cellule tumorali. Numerosi studi hanno dimostrato che la sintesi di poliammine è decisamente aumentata nei tumori dei tessuti epiteliali e che le poliammine sono assolutamente necessarie per il processo di crescita tumorale. Il ruolo preciso delle poliammine nella genesi della patologia non è del tutto chiaro. Un semplice aumento dei livelli di poliammine in una cellula sana non è sufficiente a indurne la trasformazione in cellula cancerosa. Nel modello animale, elevati livelli di poliammine in individui sani non paiono favorire la formazione di tumori, ma i risultati restano poco chiari. Appare invece evidente che elevati livelli di poliammine sono necessari per sostenere la crescita del tumore, una volta che questo si sia formato. Tecniche chemiopreventive in modelli animali, basate sull’uso di sostanze come DMFO (α-difluorometilornitina) che bloccano la via di sintesi della putrescina per azione dell’ornitina-decarbossilasi, si sono mostrate efficaci nel ridurre processi di carcinogenesi. Altre sostanze in grado di interferire con il metabolismo delle poliammine sono Resveratrolo, Acido Ellagico e Quercetina, composti presenti in un gran numero di vegetali, tutte oggetto di studi i cui risultati non sono semplici da valutare.Il livello delle poliammine aumenta in seguito a infiammazione, ma non è chiaro se questa variazione sia causa o conseguenza del processo infiammatorio. Insomma, le poliammine devono ancora essere studiate.
Le poliammine presenti nel nostro organismo provengono da tre fonti diverse: il cibo, la sintesi operata dai batteri del microbiota intestinale, produzione che pare essere dovuta soprattutto a batteri appartenenti a varie specie del genere Clostridium, parte del Phyla dei Firmicutes, e la sintesi cellulare. Nella sintesi cellulare delle poliammine, le materie prime di partenza sono tre aminoacidi: arginina, ornitina e metionina. Il primo passo del processo è la produzione di ornitina a partire da arginina, ad opera dell’enzima arginasi. Dall’ornitina, per azione dell’enzima ornitina-decarbossilasi (ODC), si ottiene la putrescina, la più semplice delle poliammine. Questa reazione è controllata a sua volta da un enzima, l’ODC Antizima, che regola appunto attività e degradazione di ODC. Dalla putrescina derivano poi spermidina e spermina, con l’utilizzo e il trasferimento di gruppi derivanti dalla metionina. Le poliammine complesse possono essere riconvertite da enzimi specifici a putrescina e possono essere eliminate dalla cellula a livello dei perossisomi, organelli che tra le altre funzioni hanno proprio quella di smaltire composti metabolici tossici. Terza fonte di poliammine è rappresentata da certi alimenti che ne sono ricchi. Si stima che il 10% della putrescina, il 40% della spermidina e l’8% della spermina presente negli alimenti possano essere assorbite a livello dei tessuti. La fonte alimentare probabilmente garantisce il maggior apporto di poliammine, poiché la produzione cellulare è decisamente ridotta e fortemente controllata.
La putrescina si trova nelle arance e nei pompelmi, in particolar modo nel succo, ed è presente in quantità apprezzabili anche in mais, patate, pomodori, banane, birra, mais e formaggi stagionati.
Più contenuto l’apporto di spermidina presente soprattutto in mais, piselli, pere, formaggi, soia e derivati e lenticchie.
Ancora più modesto il contenuto di spermina presente in quantità apprezzabili in piselli, fegato, carne di tacchino e pollo, fagioli, derivati della soia.
Una risposta
[…] per il contenuto di poliammine, sia preferibile evitare da parte dei pazienti oncologici il consumo di arance, ma non di agrumi, […]