Oltre la metà dei malati di tumore guarisce
Vi abbiamo aggiornato sui dati della mortalità per cancro alla mammella, oggi, in occasione del World Cancer Day, vi informo su statistiche più generiche, inerenti alla sopravvivenza dal tumore. E la prima buona notizia è che, anche se il tumore viene diagnosticato in fase avanzata, i risultati della ricerca oncologica si sono spinti a tal punto da garantire buone prospettive di sopravvivenza anche a un ulteriore 20% di malati, significa che oltre la metà dei pazienti oncologici guarisce. Dati positivi grazie ai progressi positivi della ricerca.
Giampaolo Tortora, professore ordinario di Oncologia Medica all’Università Cattolica ha spiegato ad Affari italiani:“Negli ultimi anni sono stati compiuti enormi progressi sulla conoscenza dei meccanismi molecolari che governano la crescita delle cellule tumorali. Abbiamo scoperto, inoltre, che le cellule tumorali accumulano progressivamente mutazioni nel loro Dna. In parallelo, la ricerca farmacologica ha sintetizzato farmaci a bersaglio molecolare, in grado di colpire le specifiche mutazioni identificate”. Nella chemioterapia la rivoluzione è arrivata con la immunoterapia, che pare rappresentare la vera svolta dei trattamenti oncologici. “Il futuro – secondo il professore Tortora – sarà quindi l’identificazione e la selezione di pazienti con specifiche caratteristiche tumorali e l’impiego delle diverse armi a disposizione, chemioterapia, farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapia, radioterapia, in maniera combinata e integrata. Una vera personalizzazione del trattamento che oggi va sotto il nome di medicina personalizzata o, meglio, medicina di precisione” che permetterà possibilità di guarigione dei malati di tumore ancora più elevate.
2 Risposte
[…] L’immunoterapia si rivela, ricerca dopo ricerca, un’arma sempre più efficace contro div… e ormai è ampiamente impiegata al fianco di asportazione chirurgica, radio e chemio terapia. Tuttavia, i tumori del cervello, specialmente le forme aggressive, come il glioblastoma, non rispondono bene alle comuni terapie immunologiche. Ne ha indagato il motivo una nuova ricerca, apparsa sulla rivista Nature Medicine, la quale ha esaminato i tumori del glioblastoma, per capire perché questa forma di cancro al cervello non risponda all’immunoterapia altrettanto bene degli altri tumori. In sintesi, l’immunoterapia mira a rafforzare il sistema immunitario per sconfiggere il cancro. La ricerca è stata condotta da un team di scienziati guidati da Raul Rabadan, professore di biologia sistemica e informatica biomedica alla Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons di New York City. Questi scienziati hanno spiegato che il cancro a volte blocca l’attività del sistema immunitario influenzando una proteina chiamata PD-1, presente sulle cellule immunitarie chiamate cellule T. Questa proteina aiuta a garantire che il sistema immunitario non esageri nella sua risposta quando reagisce alle minacce. Quando il PD-1 si lega ad un’altra proteina chiamata PD-L1, impedisce alle cellule T di attaccare altre cellule, incluse le cellule tumorali. Gli inibitori della proteina PD-1 hanno successo nella maggior parte dei tipi di cancro, motivo per cui questi scienziati si sono chiesti quale effetto avrebbero avuto questi farmaci nel glioblastoma. L’indagine è stata condotta su 66 pazienti con glioblastoma. Di questi, 17 hanno risposto all’immunoterapia per un periodo di almeno 6 mesi. Il resto di quei tumori aveva significativamente più mutazioni in un gene chiamato PTEN, che normalmente codifica per un enzima che agisce come soppressore del tumore. […]
[…] L’immunoterapia si rivela, ricerca dopo ricerca, un’arma sempre più efficace contro div… e ormai è ampiamente impiegata al fianco di asportazione chirurgica, radio e chemio terapia. Tuttavia, i tumori del cervello, specialmente le forme aggressive, come il glioblastoma, non rispondono bene alle comuni terapie immunologiche. Ne ha indagato il motivo una nuova ricerca, apparsa sulla rivista Nature Medicine, la quale ha esaminato i tumori del glioblastoma, per capire perché questa forma di cancro al cervello non risponda all’immunoterapia altrettanto bene degli altri tumori. In sintesi, l’immunoterapia mira a rafforzare il sistema immunitario per sconfiggere il cancro. La ricerca è stata condotta da un team di scienziati guidati da Raul Rabadan, professore di biologia sistemica e informatica biomedica alla Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons di New York City. Questi scienziati hanno spiegato che il cancro a volte blocca l’attività del sistema immunitario influenzando una proteina chiamata PD-1, presente sulle cellule immunitarie chiamate cellule T. Questa proteina aiuta a garantire che il sistema immunitario non esageri nella sua risposta quando reagisce alle minacce. Quando il PD-1 si lega ad un’altra proteina chiamata PD-L1, impedisce alle cellule T di attaccare altre cellule, incluse le cellule tumorali. Gli inibitori della proteina PD-1 hanno successo nella maggior parte dei tipi di cancro, motivo per cui questi scienziati si sono chiesti quale effetto avrebbero avuto questi farmaci nel glioblastoma. L’indagine è stata condotta su 66 pazienti con glioblastoma. Di questi, 17 hanno risposto all’immunoterapia per un periodo di almeno 6 mesi. Il resto di quei tumori aveva significativamente più mutazioni in un gene chiamato PTEN, che normalmente codifica per un enzima che agisce come soppressore del tumore. […]