Tumore e alimentazione nel Codice europeo anticancro
L’obesità, uno dei principali problemi di salute pubblica, al 30% nei paesi occidentali è in aumento in quelli in via di sviluppo. La ricerca scientifica non è ancora riuscita a rispondere in modo esaustivo a questa malattia che trascina a sé tante altre patologie. Tanto meno alcuna pastiglia, beverone o dieta si sono rivelate efficaci e utili a far raggiungere il peso forma.
La dieta mediterranea è stata a lungo indicata come il migliore modello nutrizionale da seguire. Vero, se non fosse che, nelle piramidi alimentari, è venuta sempre meno accanto alla scritta cereali l’indicazione “integrali”, come invece ben esplicita il quinto punto del Codice europeo anticancro. La dieta proposta si rivolge a coloro che vogliono proteggere se stessi e i propri familiari dal rischio cancro, ma anche a chi è già stata diagnosticata una patologia oncologica o con una condizione precancerosa. Le raccomandazioni sono chiare:
Consumate abbondantemente cereali integrali, legumi, verdure e frutta.
Limitate i cibi molto calorici (ricchi di zucchero e grassi); evitate le bevande zuccherate; evitate le carni conservate; limitate quelle rosse e, infine, limitate i cibi ricchi di sale.
È evidente che in genere è il cibo raffinato a dover essere eliminato e bisogna preferire una dieta di tipo vegano/vegetariano (che spesso eccede nel consumo di latte e formaggi), pur con qualche differenza sostanziale, a ben notare: la dieta anticancro proposta vieta innanzitutto alimenti ipercalorici, come le patate e lo zucchero, e il consumo di farine e cereali raffinati, su cui il vegan non si fa alcun problema. Altra questione è il consumo di carne. Il codice vieta quelle conservate in quanto fanno aumentare il rischio di cancro all’intestino maggiormente rispetto alle carni fresche perché contengono nitriti (E249 ed E250), conservanti che hanno l’effetto collaterale di trasformarsi in nitrosammine, composti cancerogeni. Ma ci sono anche salumi conservati in modo diverso, come il prosciutto crudo di Parma DOP e il prosciutto crudo di San Daniele DOP, che sono naturalmente carne salata e stagionata. Nessuna obiezione viene fatta alle carni bianche (ricordate che il vitello non rientra tra queste), pur da scegliere con cura – aggiungo io – in allevamenti non intensivi, per lo meno per una questione etica, ma anche di tutela personale: informarsi bene su quanto mangiamo deve essere sempre il traino del nostro carrello della spesa. L’Istituto nazionale dei tumori ha trovato anche una protezione derivata dal pesce (il cui grasso riduce l’infiammazione), che altri studi non hanno riscontrato e per questo non è stato raccomandato all’interno del codice. È necessario, d’altronde, tenere in considerazione che bisogna preferire il pesce piccolo perché meno inquinato. Lo stesso discorso vale per il consumo di latte, che nessuno studio ha mai dimostrato promuova una prevenzione dell’osteoporosi. È impressionante pensare che una mucca di oggi produce ogni giorno 100 litri di latte, mentre quelle di un tempo ne producevano soltanto 10. Com’è possibile? Cosa mangerà quella mucca?
E voi cosa mangerete, dopo aver letto queste raccomandazioni?
4 Risposte
[…] è importante sottolineare che seguire le raccomandazioni del codice europeo anticancro comporta un cambio di dieta da eseguirsi con estrema gradualità onde evitare controindicazioni fastidiose, essendo la nostra […]
[…] numerose categorie all’alimentazione a dimostrazione di quanto sia fondamentale avere una sana alimentazione […]
[…] di acetaldeide, ma il rosso ha antiossidanti che ne abbassano la quantità. Per questo anche il Codice europeo anticancro “prescrive” l’astemia. E se ogni tanto si volesse bere in compagnia, provate le […]
[…] Ma non esiste alcun rapporto causa-effetto”. Inoltre, precisa – ma chiunque conosca il codice europeo anticancro già lo sapeva: “Quello che sappiamo sui fattori riproduttivi è che effettivamente avere avuto […]