Viaggio nello spazio: anche l’alimentazione si fa spaziale e sana

cielo

Chi ha un tumore guarda per terra, come per scongiurare il timore di dover lasciare la madre. Io lo faccio sempre durante le mie lunghe camminate sul naviglio, terrorizzata di inciampare e cadere o, peggio di incontrare qualche ratto o nutria. Qualche giorno fa ho visto il video di Jayden Wilson, 5 anni, malato di tumore al cervello: il suo eroe due volte, il papà vestito da Spiderman, gli fa una visita a sorpresa. Lui esce con i piedini scalzi, tutti aderenti alla terra del suo giardino. Qui ho immaginato un’altra metamorfosi, quella voluta da Ovidio per eternare Dafne. Ho visto i piedini stanchi affondare nel suolo e mettere radici e il bimbo perduto, come Dafne scongiurare il padre:

Padre aiutami, se i fiumi hanno potere divino
Distruggi mutando la mia bellezza per la quale piacqui troppo

Poi la metamorfosi:

Appena finita la preghiera un pesante torpore le prende gli arti,
il tenue petto è circondato da una corda leggera
in testa crescono fronde e rami sulle braccia
e ora il piede veloce attecchisce in fisse radici,
la chioma prende il posto del viso: in lei rimane la stessa bellezza.

Quella chioma di foglie potrebbe finalmente risparmiarsi il terrore di scampare alle insidie terrene e guardare al cielo, lo spazio da dove si è calato tra ragnatele radioattive l’eroe di Jayden. Quando anche io, camminando, ho preso coraggio e guardato in alto, ho visto una volta l’arcobaleno, un’altra persino una magra gru rosa volare sul naviglio della Martesana, stormi di natura.

Stasera alle 22 (ora italiana) tutti gli occhi dovrebbero essere puntati al cielo, o meglio ad altezza schermo, come avvenne nel 1969, a seguire Samantha Cristoforetti, a bordo di una navetta Soyuz, per raggiungere la Stazione spaziale internazionale (Iss). Per sei mesi l’italiana vivrà nello spazio. Come si fa a mantenersi in forma lontano dalla Terra? Mangiando sano, spiega Cristoforetti nella guida galattica per terrestri in missione Avamposto 42. L’approvvigionamento spaziale conta sul bonus food di Argotec, le migliori materie prime senza sale, conservanti e additivi. Niente pane e grissini, le cui briciole potrebbero danneggiare i macchinari di bordo, mentre ingrediente fondamentale dell’alimentazione spaziale è salvaguardare al massimo i valori nutrizionali degli alimenti trattati. Il blog interspaziale dedica numerose categorie all’alimentazione a dimostrazione di quanto sia fondamentale avere una sana alimentazione anche nello spazio.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *