Brindisi di Capodanno: come scegliere lo spumante

spumante

Lo scorso anno, appena uscita dall’ospedale, seppure ero stordita dai farmaci, non ho rinunciato al brindisi di capodanno. Ancora non ero passata alla nuova dieta, e in ogni caso un goccino di spumante l’ho versato nel flut fatto tintinnare con gli amici alla mezzanotte. Ancora ricordo quanto lo avevo trovato sgradevole nel gusto. Non era buono? Oppure il sapore di cortisone in gocce mi aveva guastato le papille gustative. Non lo so, ma ribadisco era pessimo, ne sono certa.
Quindi come si sceglie lo spumante?
Malgrado le super offerte sotto il periodo natalizio spesso siano in genere affidabili, in quanto generate da un eccesso di non venduto da parte dei supermercati, per lo spumante comprate soltanto prodotti di buona qualità.
Controllate siano a fermentazione naturale e fuggite le frodi dei vini cui viene aggiunta anidride carbonica a fine lavorazione. Si può riconoscere uno spumante gassificato leggendo con attenzione l’etichetta, ma in generale, quando capita di imbattersi in una bottiglia di spumante, champagne, oppure di vino, contraddistinta da un prezzo inferiore ai 4 euro, è preferibile lasciarla sullo scaffale. Tuttavia spesso delle etichette si capisce poco e niente. Questo non significa che ci si può facilmente far fregare: infatti, per riconoscere uno spumante gassificato da uno naturale, è sufficiente improvvisarsi sommelier: basta guardare lo stato e le condizioni delle bollicine, capire se lo spumante sia gassato o naturale. In tal caso le bollicine devono essere numerose e vive.
La bottiglia va conservata a una temperatura che non superi i 15° in posizione orizzontale cosicché il tappo sia mantenuto umido e trattenga l’anidride carbonica, lasciando inalterato il gusto. Non fare prendere luce alla bottiglia…
Buon anno nuovo!

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Una risposta

  1. 2 Gennaio 2015

    […] in locali o simili siano truffe per brindare in compagnia con pessimi cenoni, panettoni e spumanti a cifre esorbitanti. E alla mezzanotte bum buuuum buuuuuuum, trenino, un po’ di Carrà per fare […]

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