L’impacco di zenzero non è un pacco!
Lo zenzero costituisce davvero un rimedio miracoloso… Vi abbiamo già consigliato come impiegarlo contro scottature d’ogni sorta, da quelle in cucina alle ustioni estive, e come lozione con olio di sesamo per rinforzare i capelli. Ma ancora non vi abbiamo detto delle straordinarie proprietà dell’impacco. Giornate di gelo alternate a mattinate più miti e serate dove il vento riesce a spostarti: nel Nord Italia questo è il meteo mutevole che si rincorre al rientro dalle ferie natalizie. E… Ci vuole un attimo per ammalarsi. In particolare, ho preso un pungente mal di gola. Con il nuovo anno sono arrivati anche i primi esami di controllo, profilassi farmaceutica, che – come al solito – mi comportano insopportabili dolori addominali. E quindi? Tengo il mal di gola? Cerco piuttosto un rimedio naturale che mi dia beneficio e nessun effetto collaterale. Dopo aver testato di persona l’efficacia dei rimedi macrobiotici, ci riprovo e mi faccio un impacco di zenzero.
Per impacco si intende una stoffa di lino o cotone immersa in un liquido caldo o freddo, “naturalmente terapeutico” poi ben strizzato e applicato sulla parte superficiale del corpo traumatizzata.
L’acqua di zenzero – preparazione
Si prepara grattugiando zenzero fresco non privato della buccia con movimenti circolari. Lo zenzero ottenuto va messo (senza essere pressato) all’interno di un sacchettino di cotone o tela, o in una garza ben chiusi da un cordoncino, che a sua volta va immerso in in una pentola d’acqua bollente e lasciato sobbollire per circa 5 minuti, fino a che l’acqua non diventi gialla e l’aria non profumi intensamente di zenzero. Per favorire la preparazione è utile schiacciare il sacchettino ripieno di zenzero grattugiato. Si potrebbe fare anche a meno di inserire lo zenzero nel sacchettino, ma il contatto diretto della radice sulla pelle, per quelle più delicate potrebbe risultare irritante. Prestando attenzione a non bruciarsi, immergere successivamente un canovaccio nell’acqua di zenzero e strizzare forte. L’impacco per essere efficace va applicato quasi bollente, ovviamente stando attenti a non bruciarsi e a non disperdere il calore della pentola, visto che le applicazioni devono essere ripetute fino a che la pelle inizia ad apparire più arrossata (ci vogliono mediamente 20minuti e circa 5-10 impacchi diversi). Questi vanno cambiati non appena si raffreddano. Finito il trattamento, sciacquare bene i canovacci e il sacchettino che converrebbe riservare a successivi impacchi di zenzero.
Aggiunta all’acqua del bagno, quella di zenzero ha effetto stimolante prima, rilassante poi. Come pediluvio o maniluvio coadiuva in caso di reumatismi, artriti, o gotta.
Impacchi di zenzero – a cosa servono
Questi impacchi stimolano la circolazione in certi punti di ristagno. Hanno effetto calmante in caso di artriti, reumatismi, mal di schiena (occhio a non scottarla, essendo la pelle della schiena poco sensibile al calore), crampi intestinali o mestruali, coliche renali, mal di denti, torcicollo.
Non applicare su bambini, anziani, malati con febbre alta e sulla testa.
Gli impacchi di zenzero accelerano la guarigione o il miglioramento di condizioni infiammatorie le vie respiratorie se abbinati a un
Impiastro di radice di loto – preparazione
grattugiare radici di loto fresche con un 5% di zenzero fresco grattugiato e 10-15% di farina bianca a fino ad ottenere una sorta di pomata da stendere su una garza o su un telo di cotone per uno spessore di 1.5 cm, da applicare direttamente sulla pelle. Questa combinazione va posata in base a dove necessitate eliminare i depositi di catarro se in gola sotto il mento o nei bronchi sul petto.
Per schiudere il naso pieno, applicare l’impiastro di loto intorno al naso, che potrete lasciare agire anche tutta la notte, mentre dormite, a patto che riusciate a mantenere fermo l’impiastro.
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[…] e zuppe pronte. Io lo grattuggio sul pesce per conferire una gustosa nota orientale al piatto e sui capelli per rinforzarli insieme con il cuoio capelluto devastato dalle diverse operazioni di craniotomia subite. La neurochirurgo che mi ha operato mi […]
[…] aggiunto come spezia a vellutate e zuppe, mangiato a fette, oppure in infusione, come tisana. Io lo estraggo e bevo tutto d’un fiato. Certo è quasi doloroso mandarlo giù, ma toglie davvero il […]