Izu: quando il giapponese è all’insegna del benessere

Nel 2016 sono stati contati 45 casi di intossicazione da pesce mal conservato nei ristoranti giapponesi. E se il pesce non è crudo è per lo più in tempura e, quindi, fritto… Ma si può mangiare sano e leggero nei ristoranti giapponesi?
biglizuNoi lo abbiamo fatto all’Izu (corso Lodi 27, Milano), in prima fila nella campagna “pesce sicuro”, che richiama attenzione alla procedura dell’abbattimento. Sotto un cielo di bolle di foglia d’oro spezzate e ripiene di lampade dalla luce soffusamente evocativa su bianco e nero, ci facciamo consigliare un pranzo all’insegna del benessere e della leggerezza.

Iniziamo con una zuppa Izu. Nel tipico brodo limpido all’orientale, quasi acqua, ci sono tofu e pesce freschissimo quale gamberi, vongole e salmone.

Segue un carpaccio di branzino e ricciola spolverati di sesamo e capperi con salsa ponzu. Per il riso che gira attorno è più sostanzioso l’uramaki Malibù, ma rimane pur sempre leggero perché il gamberetto stretto dentro è cotto a vapore. Immancabile l’avocado. Sopra è spruzzata una delicata emulsione di salsa zafferano.

E ancora, dal Perù un ceviche. Si tratta di una preparazione di pesce bianco crudo tagliato a dadini e lasciato a marinare nel leche de tigre, il liquido, ritenuto afrodisiaco, è  fatto degli umori del pesce. In questo caso insaporito soltanto con coriandolo, cipolla e zenzero. A marinare tonno, salmone, ricciola.

Nonostante tutte queste portate c’è ancora spazio per un dessert tipico: i mochi, ossia pasta di riso ripiena di gelato. La scelta ricade su te verde, passion fruit, cacao e cocco.

Bandito il vino per noi, anche se una teca nuova di zecca ne mette in mostra una prestigiosa selezione. Noi preferiamo una selezione di tè. E scegliamo il Ban cha, tè verde a bassissimo contenuto di teina. Ma c’è anche l’eccellente e poco noto tè al riso tostato (gen mai cha).

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