Arriviamo al succo, di frutta
Con l’arrivo delle stagioni calde, il problema dell’asocialità della dieta diventa molto più pesante. Bere una tisana o un tè scalda e la tentazione è quella di chiedere un succo di frutta. Non fatelo!!!! In 5 anni che seguo la dieta che mi ha prescritto il dottor Berrino soltanto due volte mi è capitato di trovarne senza zuccheri aggiunti. Sì, state immaginando bene: io chiedo di leggere l’etichetta di quello che mi danno. E se mi guardano male o passo per rompiscatole, non mi interessa. Anche gli amici si vergognano, ma io non rovino i miei sforzi per un succo di frutta “drogato” da tonnellate di zucchero, non è èdissimile da una coca cola fatta passare per un prodotto più naturale perché ha come ingrediente principale la frutta. Ma i succhi di frutta non sono affatto un valido sostituto della frutta fresca. Rispetto a quest’ultima, infatti, la quantità di fibra solubile e insolubile varia a seconda del procedimento meccanico di spremitura. E, mettiamo pure che non contengano zuccheri aggiunti, sono in ogni caso sottoposti a lavorazioni industriali per incrementarne la conservabilità con la pastorizzazione o trattamenti termici e bisogna considerare che a 54° gli enzimi muoiono, per cui il cibo, sottoposto a temperature oltre i 54° perde la vita e il suo valore nutritivo. Infine, la lavorazione riduce il contenuto vitaminico originariamente presente nella frutta. Insomma, il succo è non ordinare succhi di frutta.