In valigia il kit di sopravvivenza

Fare la valigia per me è un incubo perché non ricordo mai cosa mettere o comunque qualcosa la dimentico in particolar modo lo spazzolino lo scordo sempre. Essendo l’ultima cosa che utilizzo, prima di riporlo nel beauty case. Ma da quando mi sono ammalata quello che mi preme di più è preparare con grande cura e la borsa dei farmaci che purtroppo nel mio caso occupano davvero una valigia. Innanzitutto assicurarsi di avere la tessera sanitaria di tutti componenti della famiglia/dei viaaggiatori.

Il Kit di pronto soccorso  è composto da soluzione disinfettante, cerotti, gel antibatterico per le mani, analgesici e antipiretici, come il paracetamolo, un termometro anticinetosici contro mal d’auto aereo e di mare, contro le vertigini, la nausea e il vomito. Antistaminici, qualora si soffra di allergie.  antidiarroici e soluzioni reidratanti orali,  soprattutto se andate zone molto calde. E ovviamente i farmaci utilizzati abitualmente in qualità sufficiente per tutta la durata del viaggio ed eventualmente il 10% di prodotto in più per Fra far fronte eventuali imprevisti.

Si possono poi assumere una serie di cautele in base al mezzo impiegato per spostarsi.

Per esempio, in automobile, i bambini di statura inferiore a 155 cm, oppure sotto i 12 anni, devono sempre essere assicurati sistemi di ritenuta omologati adeguati al loro peso come prevede la legge. Bisogna puoi mantenere una areazione del veicolo adeguata, facendo attenzione però getto dell‘aria condizionata che non deve essere diretto sulla persona  e deve garantire una temperatura che non scende al di sotto di 22 23° soprattutto in presenza di neonati che hanno termoregolazione diversa da quella degli adulti ideale sarebbe viaggiare nelle ore meno calde di sera di notte quando i bambini dormendo risentono meno dello stress dello spostamento e se questo non fosse possibile programmare almeno una sosta ogni due ore.

Chi viaggia in nave è frequentemente soggetto ai problemi di nausea e vomito. Per cui è utile munirsi di efficaci anticinetosici. Valgono poi le stesse regole indicate  per i viaggi in automobile,  con il consiglio di stare all’aperto il più possibile, durante la navigazione, facendo molta attenzione a proteggersi dalle raffiche di vento al pavimento scivoloso.

In aereo sarebbe preferibile far volare neonati superiori a sette giorni e negli adulti è sconsigliato qualora la persona abbia ha subito interventi chirurgici recenti e anche a chi soffre di malattie respiratorie croniche, in quanto la variazione di pressione in cabina potrebbero causare molto dolore. Per aiutare i bambini a non risentire del tipico fastidio provocato dagli sbalzi pressori, bisogna indurli a deglutire, con trucchi adottati e a seconda dell’età: si può ricorrere a vari strategie ciuccio o allattamento nel bimbi molto piccoli, per i grandi è utile masticare chewing um.

È utile anche prediligere la posizione centrale, che consente di evitare l’effetto pendolo. Qualora non fosse possibile stare all’esterno, cercare di coricare soprattutto i bambini in posizione semisdraiata sempre al centro della nave.

 

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