Contro il glioblastoma il farmaco innovativo che aumenta la sopravvivenza di chi ha questo tumore al cervello
Il terrore di chi ha avuto un tumore al cervello e sia guarito è una recidiva con esito istologico di grado più elevato. Così è stato per me, ma credo valga per chiunque abbia avuto un glioma. Perché i gradi inferiori possono essere più facilmente curati a differenza dei superiori. Il glioblastoma, per esempio, che è il più comune e più maligno tra le neoplasie della glia, ha portato sotto la luce dei riflettori tanti casi di persone che avevano accettato non ci fosse più niente da fare. Dell’incidenza di tumori cerebrali, negli ultimi tre decenni, si è registrato un progressivo aumento, soprattutto negli over 65. Le cause possono essere legate alle radiazioni ionizzanti e alle mutazioni ambientali dovute anche all’inquinamento atmosferico. Inoltre, si sta ricercando una possibile correlazione con la prolungata esposizione ai campi elettromagnetici. E invece Aiom-Associazione italiana di oncologia medica ha annunciato che una nuova terapia mirata migliora la sopravvivenza dei pazienti con glioblastoma, il tumore cerebrale più frequente, e per circa 1000 pazienti colpiti ogni anno in Italia da glioblastoma recidivato, che da quindici anni non segnava alcuna svolta nelle ricerche di nuovi farmaci efficaci per il suo trattamento, cambiano radicalmente le possibilità di cura. La sopravvivenza a 12 mesi dall’inizio della cura è stata con regorafenib, infatti, più del doppio (38,9%) rispetto al campione di controllo (15%). Sarà il Sistema sanitario nazionale a doversi caricare laddove prescritta la terapia mirata regorafenib nell’elenco dei farmaci erogabili con procedura anticipata nei casi in cui non vi sia un’alternativa terapeutica valida. Lo studio clinico REGOMA ha dimostrato la superiorità di regorafenib nei confronti dello standard preesistente, rappresentato dalla chemioterapia, rendendo finalmente disponibile un nuovo farmaco innovativo. La decisione dell’ente regolatorio deriva dai risultati di uno studio tutto italiano di fase II (REGOMA), pubblicato su Lancet Oncology. Questo studio ha coinvolto 119 pazienti in 10 tra i principali centri italiani di neuroncologia, ed è stato coordinato dall’Istituto Oncologico Veneto-Iov Irccs. L’articolo vede la firma di Giuseppe Lombardi e di Vittorina Zagonel, entrambi dello Iov-Irccs.