Scrivere in quarantena: ‘Se scorre il sangue’ esce oggi il 62mo libro di Stephen King

“È un buon momento per scrivere”, mi esorta ogni volta che ci sentiamo al telefono il correttore bozze di Imparare a dormire. Tuttavia io non ho gli strumenti per farlo ora, e quindi mi dedico a scrivere per lavoro e per Alimentarmente. Anche Stephen King è in quarantena e ha scritto un nuovo libro – il sessantaduesimo – dal titolo Se scorre il sangue, non un romanzo, ma un’antologia di 4 racconti, rapide narrazioni sempre incisive, capaci di creare e chiudere un universo in una manciata di pagine, forti della dialettica tipica di King, fatta per avvolgere il lettore, stuzzicandolo con ironia e suggestioni capaci di strappare sorrisi o far scaturire mostri da incubi. Così visionari e vivi tra le parole scritte che molti registi ne hanno dato corpo in immagini: Shining, It, Misery non deve morire, Boxing Elena. In Italia, Se scorre il sangue esce il 12 maggio, pubblicato da Sperling & Kupfer, nella traduzione di Luca Briasco. Mentre è già uscito negli Stati Uniti e in Inghilterra, piazzandosi subito al primo posto in classifica in entrambi i paesi. E dal lockdown, il maestro del brivido ha presentato il suo ultimo lavoro a distanza, via video, indossando una mascherina con fantasia a squali e indicando una stampa di Edward Hopper, che sardonico definisce il “santo patrono del distanziamento sociale”. Video che esordisce dall’incipit con la tagliente ironia di King “Siamo io e te, lettore”.  Ogni racconto prende il via da storie quotidiane: telefonate anomale, strani cartelloni pubblicitari e un’atroce notizia di cronaca nera, di quelle che “se scorre il sangue, allora vendono”, il racconto che dà il titolo alla raccolta, che ha per protagonista uno dei personaggi più amati dal maestro del brivido: Holly Gibney, protagonista di diverse serie tv.

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