La stella cometa potrebbe essere spiegata con la congiunzione Saturno-Giove

Giotto, Adorazione dei Magi. Cappella degli Scrovegni di Padova.

Avete visto l’abbraccio tra Saturno e Giove? Io sono ancora in subbuglio al punto che mai ho preso così tanti sfigata, nerd, creep, antica e tutti gli insulti che si danno a quelli che proprio non riescono a fare quello che piace agli altri, ma hanno gusti più di nicchia, accettandone le conseguenze durissime: scalare le montagne per poter vedere o fare quello che gli piacerebbe e, quando vi si riesce, beccarsi una quantità infinita di insulti che sottolineano che sei fuori moda. Io ne sono fiera, perché la massificazione del pensiero mi deprime. Della conferenza mi ha affascinata la teoria sulla stella cometa, simbolo del Natale, esposta da Caterina Boccato dell’Inaf di Padova. Mentre la dottoressa raccontava, io immaginavo La fuga in Egitto così come l’ha rappresentata in un dolce riposo musicale Caravaggio in un momento di riposo e questa luce che attraversava il cielo. L’astrofisica riconduce il simbolo con la coda all’astrofisica, spiegandolo come fenomeno astronomico, ma a partire dalle sacre scritture. In particolare, dal Vangelo di Matteo, il quale parla non di comete, che pur si conoscevano come elementi metereologici, ma di un astron che va tradotto come fenomeno celeste. Spiega che Erode chiese ai re Magi cosa avessero visto in cielo, e la luce non era dunque momentaneo, ma durò per tutto il tempo in cui i Magi lo seguirono. E da qui un’esegesi biblica di difficile comprensione per noi contemporanei lontani anni luce dal giorno della natività. Tra l’altro in quel periodo non sono registrate aurore, che in quella zona non si verificano. Si è pensato, quindi,  a una supernova, ma avrebbe seguito le stelle fisse. Keplero pensò si trattasse di una congiunzione come quella che possiamo ancora ammirare per tutto il mese di dicembre. Infatti, dall’8 a.c. fino al 6 è segnalata una grande congiunzione tra Saturno e Giove nella costellazione dei Pesci, come quella di questi giorni, in cui si intromise anche Marte.
Poi c’è la storia iconografica della cometa che inizia in Sant’Apollinare in Classe a Ravenna dove c’è la rappresentazione dei Re Magi, dove è un astro e non una cometa.
La prima cometa è rappresentata da Giotto nella cappella degli Scrovegni, cometa che rappresentò dopo il passaggio della cometa Alley nel 1301. E Giotto da grande maestro dell’arte fece scuola.
Rimane affascinante e credibile la teoria della congiunzione tra Saturno e Giove che illumina e corre nel cielo del Cristo nato, come nel nostro.

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