Cosa mangia un cervello per mantenersi in forma

Vi ho già scritto dell’importanza di allenare la mente per chi ha subito importanti interventi al cervello, ma anche per chi vuole tenere in forma mente e memoria. Ora intendo approfondire il ruolo chiave che anche in questo caso gioca l’alimentazione. Ecco cosa non dovrebbe mai mancare nella nostra dieta, per avere un cervello performante:
innanzitutto l’acqua, fondamentale per l’intero nostro benessere, anche una leggera disidratazione può ridurre le nostre energie mentali con tutto ciò che ne consegue: stati confusionari e annebbiamento, infatti, sono tipici di una carenza d’acqua.
Poi , lo sappiamo fin da piccoli, quando per farcelo mangiare ci raccontavano la storia del fosforo, immancabile dovrebbe essere il pesce.
Ricco sia di fosforo che di Omega 3, alcuni pesci come lo sgombro, il salmone e le sarde si considerano quasi miracolosi per il cervello.
È poi importante prendersi cura del nostro intestino, detto “secondo cervello”. Assumere, quindi, alimenti probiotici, come gli yogurt vegetali, e prebiotici ricchi di oligosaccaridi come cipolle e carciofi, alimenti fondamentali per la nostra lucidità mentale.
Al contrario – come sempre raccomandiamo – dovremmo evitare i cibi raffinati e il consumo di carne rossa e latticini.
Per un buon funzionamento il nostro cervello necessita anche di glucosio, i neuroni, infatti non possono fare ameno dello zucchero, che noi malati oncologici, tuttavia, non possiamo assumere.
Ma non c’è nulla da temere poiché il nostro corpo, è in grado di ottenere tutto il glucosio che ci serve dai carboidrati complessi (amidi) di pasta, pane integrale e patate, nonché dagli zuccheri semplici presenti naturalmente nella frutta e nel latte. Apporta glucosio anche la barbabietola. E in caso di necessità può ricavarli anche dai grassi e persino dalle proteine.
L’altra fonte energetica del cervello è costituita dai corpi chetonici, alcune piccole molecole prodotte dal fegato a partire dai grassi immagazzinati nel tessuto adiposo e che, al pari del glucosio, sono in grado di entrare nel cervello, dove sono usati come carburante di emergenza in caso di digiuno, quando non c’è glucosio in circolazione.

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