I grassi della cucina macrobiotica
Nella cucina macrobiotica, gli ingredienti vegetali grassi sono davvero pochi ed è, quindi, sufficiente consumarli con moderazione.
Il principale è l’olio extra vergine d’oliva, da consumare con moderazione, in modo da evitare di assumere grassi superflui, e da utilizzare a crudo (non durante la cottura); io non condisco affatto le verdure, ma, per evitare di esagerare con l’olio, basta condire l’insalata o altre verdure, preparando un’emulsione con poco olio, acqua, aceto (a piacere) e succo di limone, oltre che eventuali spezie: mescolando questi ingredienti velocemente con una forchetta in un piatto si ottiene un’emulsione molto meno calorica rispetto all’uso del solo olio.
Sono invece da evitare il più possibile gli oli di semi, perché molti sono ricchi di omega-6 con azione pro-infiammatoria; fa eccezione l’olio di semi di lino, da consumare a freddo e comunque in piccola quantità, utile per assumere i preziosi grassi omega-3.
La cucina macrobiotica usa anche l’olio di semi di girasole. ricco di acidi grassi insaturi, precursori degli acidi grassi omega 3 e 6, è utile per la salute del cuore e la produzione di energia.
Vanta infine anche proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antitumorali.
Oltre agli oli vegetali, i grassi della cucina macrobiotica sono rappresentati da frutta secca e semi oleaginosi.
Si tratta di noci, mandorle, semi di sesamo, di lino, di zucca, ecc. Questi sono cibi benefici se consumati nelle giuste quantità (da 30 a 90 grammi al giorno, a seconda del fabbisogno calorico).