Al Maga ‘Andy Warhol. Serial Identity’

La vera icona della pop art è l’immagine del suo più rappresentativo esponente: Andy Warhol.
Il Maga di Gallarate dedica fino al al 18 giugno 2023 all’artista americano un’antologica dal titolo Andy Warhol. Serial Identity, per sottolineare quanto la ricerca del pop artist sia caratterizzata dall’assoluta poliedricità e dal desiderio di trasformazione. La mostra, curata da Maurizio Vanni ed Emma Zanella, restituisce tutta la poetica del pop artist attraverso oltre 200 opere.
Il percorso parte dai primi disegni realizzati per l’editoria e la moda, alle più importanti opere pop dove i protagonisti principali sono i personaggi celebri, come musicisti, registri, designer, politici, attori, ai brand commerciali delle grandi aziende, diventati icone di un nuovo modo di vivere e di consumare, elementi banali della quotidianità elevati a icone contemporanee, fino al cinema.

Andy Warhol, Campbell’s Soup I (beef), 1968, serigrafia su carta, courtesy collezione privata
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. by SIAE 2022


“A ogni epoca la sua arte e a ogni arte la sua libertà”, era lo slogan dei secessionisti viennesi che è scritto sulla facciata del Palazzo della Secessione a Vienna, progettato da Olbrich. E l’arte e la cultura del Novecento non può che essere la pop art, fatta di tutte le declinazioni che indagò Warhol, a partire dalla moda e dalla pubblicità – quasi feticista con l’esposizione di bozzetti per calzature alte su tacchi a spillo, passando per i rotocalchi e le copertine dei magazine, fino alla fotografia, serigrafia e al cinema. I soggetti ritratti sono le star e i divi del red carpet e i prodotti del boom economico. Sono esposti suoi famosi cicli come i Flowers, le Campbell’s Soup, i Death & Disasters, i ritratti di celebrità quali Marilyn Monroe, Jacqueline Kennedy, Mao Tsê-tung, e la famosa serie Ladies and Gentlemen – che ritraggono le drag queen dei night club Newyorkesi, oltre a un corpus di opere e materiali relativi a non meno importanti produzioni di Warhol come quelle legate all’editoria e alla grafica delle copertine di dischi.

Andy Warhol, Ladies and Gentlemen, 1975, serigrafia su carta, courtesy collezione D.P, – L.R.
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. by SIAE 2022

La mostra, è sicuramente una cartina tornasole dell’opera di Warhol ma anche della pop art in generale, della quale il Maga espone le più famose caratteristiche attraverso le opere dell’artista-simbolo della corrente: la celeberrima Campbell’s Soup è ingigantita in un mega gonfiabile che attraversa i piani del Maga. La pop art si serve del gigantismo a urlare la società dei consumi. È un procedimento frequente nell’estetica pop, basti pensare alle sculture in gesso dipinto raffiguranti alimenti di largo consumo di Claes Oldenburg, il quale sceglie cibi tipicamente americani ingigantendone le proporzioni e suscitando nel consumatore non piacere, ma disgusto.
Le serie Flowers di furono create dall’artista nel 1964 ed esposte per la prima volta nella galleria di Leo Castelli – il gallerista di origine triestina legato alla pop art – riscuotendo un’enorme successo. Non soltanto in pittura, il suo famoso iris presta anche il gambo alla seduta e i petali allo schienale di una sedia. Usa la pittura per i suoi fiori tema estraniato dalla pittura di genere cui è caro, attraverso l’astrazione della forma e la fluorescenza e l’appiattimento del colore tipico della pop art applicato su soggetti naturali.
Che possono essere anche persone rese icone dal pop artist. A Gallarate non manca nessuna delle celebrità warholiane: Marilyn Monroe, Liz Taylor, Jackie Kennedy, Liza Minnelli, Elvis Presely, Lou Reed, Niko e il meno noto Joe Dallesandro vengono sorpresi e fotografati, quindi “fissati” per sempre di volta in volta nella loro essenza, che è determinata da quel fattore ultimamente insondabile che trasforma una persona in un mito. Warhol non vuole spiegare, non vuole interpretare, vuole solo restituire la quintessenza che ha fatto scattare sogni in milioni e milioni di persone e preservarne la bellezza dagli effetti del tempo.

Andy Warhol, Marilyn, 1967, serigrafia su carta, Courtesy collezione privata
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. by SIAE 2022


Una stanza del Museo di Gallarate è interamente tappezzata dai ritratti delle celebrità della musica e del cinema fotografati da Warhol: all’interno dei Walls of Fame è caccia al proprio idolo sulle copertine del periodico da lui fondata Interview e nessuno rimarrà deluso perché ci sono proprio tutti! Numerosi fotografi hanno incominciato la loro carriera grazie ad Interview tra cui i noti Herb Ritts, Matthew Rolston, Bruce Weber e David LaChapelle.

Andy Warhol T.V. Productions, Andy Warhol’s, Fifteen minutes, 1985, Collection of the Andy Warhol Museum, Pittsburgh;
Contribution The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc
© The Andy Warhol Museum Pittsburgh, PA, a Museum of Carnegie Institute. All rights reserved. Film still courtesy di Andy Warhol Museum


Senza dimenticare che

«in futuro tutti saranno famosi per 15 minuti».


Una frase così simbolica da essere stata incisa sulle mura del New York Museum of modern art nel 1970 e, veggente dei nostri tempi dei selfisti. Uno dei tanti aforismi dell’artista che percorrono tutto il Maga.

Dopo le iconiche Marilyn Monroe, si apre la sezione multimediale.
Warhol celebra tutta la musica: da quella classica, al jazz degli anni ‘40 e ‘50, alle conosciutissime cover dei Velvet Underground e Nico con la banana che si sbuccia, dei Rolling Stones, di Liza Minnelli, Aretha Franklin, Blondie e Loredana Bertè.

Andy Warhol, Lou Reed (Coke), [ST 269], 1966
Collection of Andy Warhol Museum, Pittsburgh; Contribution The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc
© The Andy Warhol Museum Pittsburgh, PA, a Museum of Carnegie Institute. All rights reserved. Film still courtesy di Andy Warhol Museum


Del cinema del pop artist sono proposti gli interminabili Empire (1963), che riprende per otto ore e cinque minuti l’Empire State Building di New York dal quarantunesimo piano del Time-Life Building, e Kiss (1964), nel quale tre coppie – donna e uomo, donna e donna, uomo e uomo – si baciano per 3 minuti e mezzo ciascuno. Tutta la produzione filmica e televisiva è stata concessa in prestito dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh.

Andy Warhol e John Palmer, Empire, 1964
Collection of The Andy Warhol Museum, Pittsburgh; Contribution The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc
© The Andy Warhol Museum Pittsburgh, PA, a Museum of Carnegie Institute. All rights reserved. Film still courtesy di Andy Warhol Museum
Andy Warhol, Kiss, 1963-64
© The Andy Warhol Museum Pittsburgh, PA, a Museum of Carnegie Institute. All rights reserved. Film still courtesy di Andy Warhol Museum

Della televisione, sono proposti in loop – perché la serialità è la cifra caratterizzante Warhol – gli estratti del celebre Saturday Night Live in cui l’artista compare.

ANDY WARHOL. Serial Identity
Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1)
22 gennaio – 18 giugno 2023
martedì- mercoledì- giovedì, 10.00 – 19.00;
venerdì 10.00- 20.00;
sabato – domenica 11.00 – 20.00;
lunedì chiuso
Ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura.

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