Le soluzioni alimentari al cambiamento climatico
Chi legge Alimentarmente ben sa che non soltanto il cancro, ma anche molte patologie, quali diabete o malattie cardiovascolari, sono in parte causate o aggravate da un consumo eccessivo di carne.
Ma è meno noto che una dieta senza carne e latticini non fa soltanto bene a noi, ma anche all’ambiente. Il clima, ormai completamente matto, può davvero essere aiutato anche da piccoli gesti del nostro quotidiano, come evitando il consumo di carne e pesce, responsabile di un buon quarto dell’inquinamento climatico di origine alimentare.
La carne, infatti, consuma la terra. In totale l’agricoltura necessita di oltre il 30% dei terreni globali, nonché del 75% dell’acqua consumata in tutto il mondo. Il rapporto tra resa e benefici è sbilanciato: per 1 kg di carne bovina sono necessari da 5 a 20 kg di foraggio. Per l’elevato consumo di carne, non possiamo coltivare il mangime per gli animali da allevamento solo nei nostri campi, e lo importiamo così da altri Paesi. Per far fronte al consumo globale di carne, si disboscano le foreste e si prosciugano le torbiere, soprattutto in Sud America, liberando così nell’atmosfera i gas a effetto serra in precedenza stoccati nel suolo e nelle piante.
Quindi basta barbecue e grigliate estive con gli amici? No, diamoci all’alternativa vegetariana! Non soltanto radicchio, melanzane, peperoni e pomodori, d’estate è possibile grigliare anche la frutta, per esempio le pesche e l’anguria: basta grigliarle a fuoco medio per circa 4 minuti su ogni lato, finché non saranno leggermente caramellate. Per poi condirle con un’emulsione realizzata con 1 cucchiaio di aceto di mele, 2 cucchiai di olio d’oliva, 1 cucchiaino di zucchero di cocco, 1 cucchiaino di senape, sale marino integrale e pepe.
D’inverno potrete grigliare i cachi.
Alimentarmente parlando, si può aiutare il clima anche non sprecando il cibo, mangiando i prodotti in frigorifero in base alle date di scadenza , in modo da evitare che il cibo marcisca nella pattumiera.
Lo spreco alimentare non è solo discutibile dal punto di vista morale: molto concretamente, rappresenta un enorme sperpero di risorse preziose, come i terreni coltivabili, l’acqua e l’energia. Dovremmo pianificare i nostri acquisti alimentari, evitando acquisti inutili e preferendo i prodotti freschi in modo mirato, se necessario più di frequente. È più opportuno che non fare un’unica grande spesa settimanale, con il rischio poi di non utilizzare tutto ciò che si è comprato.
Diffidare dal “Consumare preferibilmente…” e affidarsi ai nostri sensi: prima di gettare via i prodotti scaduti, verificare se davvero non sono più commestibili, spesso infatti gli alimenti sono ancora in perfetto stato anche dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.
Smaltire correttamente i rifiuti: non gettare i rifiuti alimentari negli scarichi domestici. Le operazioni di filtraggio negli impianti di depurazione comportano un ulteriore spreco di energia.