La grande abbuffata di programmi di cucina in televisione
Con l’arrivo dell’autunno, la televisione ci divora ogni giorno con ore e ore di programmi televisivi “food” per insegnarci a cucinare preparazioni che da sempre assaporiamo sulle nostre tavole. La donna della cucina di mamma rai è Antonella Clerici, che si mette alla prova ai fornelli, ahinoi, dal 2000. Da oltre un decennio pronta a suggerirci cosa cucinare per pranzo e a gonfiarci di parole urlate nonché di insopportabili canzoncine per bambini. Inutile implorare pietà; presto tornerà a riempire anche il palinsesto serale. Su La7 tiene Benedetta Parodi, per mantenerla in vita con i suoi assaggi a dito, mentre Michela Rocco di Torrepadula è stata denutrita del suo programma e della love story con Enrico Mentana il cui tg seguiva Ti ci porto io. Uno in meno? Sia mai, ci si mettono anche La Effe e Fine living. Su Cielo sono tutti maestri chef in Australia, in Spagna, in Italia, dove a decidere chi è il più maestro di tutti è – tra gli altri – uno che si spaccia per numero uno della cucina d’autore: Carlo Cracco, fan e promotore, come Siffredi, delle patatine in busta, noto ingrediente principale della cucina di alta qualità. Grazie, perché mai e poi mai avremmo saputo cucinare un uovo.
La pancia non è ancora piena? Chiudono storiche riviste di cucina, mentre spuntano come funghi foodblogger, e… Scusate,
ho
la
nauseaaaaaaaaaaaaaa
3 Risposte
[…] poco ci serva conoscere come si preparano i piatti tipici della tradizione italiana attraverso migliaia di programmi di cucina che, inevitabilmente, propongono sempre le stesse ricette, con formule che magari reputano […]
[…] non prova nemmeno a scoprire varietà inconsuete sulle tavole italiane per non smettere di stare davanti alla tv a cercare ispirazioni per piatti tradizionali, ma cucinati da pseudo-star della cucina. Tuttavia i […]
[…] in quello che prepariamo, non aprendo una busta di puzzolente risotto liofilizzato o scimmiottando cucine che sono diventate show. Insomma il cambiamento richiede fatica, si sa, e anche un aumento dei costi, perché purtroppo […]