Riso amaro
Mi è stato rimproverato di fare ultimamente articoli troppo duri e seri. Io faccio quello che mi pare, tuttavia ascolto raramente anche i commenti altrui e dunque in questo post riverserò tutto il mio livore per la società attuale, cercando di divertirmi nel farlo. D’altra parte tutti parlano di Fuori di tetta, il diario tragicomico di Cristina Ferroni, 52enne cui è stato diagnosticato un tumore al seno. Premesso che a me, non fa ridere, e dagli stralci che ho letto ancora meno lo fa il libro, anche io come prima reazione ho cercato di non abbattermi e di buttarla sullo scherzo, ma non c’è veramente niente da ridere: noi tumorati di dio ce la passiamo male. È più il tempo che passiamo in ospedale che a casa. Oltre ad effetti collaterali tragici, non possiamo bere e dobbiamo mangiar sano. Pensateci bene: significa ridottissima vita sociale. Poi c’è chi reagisce bene e al cancro gliela fa vedere.
A me diverte a ogni ricovero prendere in giro i miei compagni di cella. Pur sempre ricordando che sono vicina a malati terminali (va beh, d’altronde non lo siamo tutti?), non riesco a fare a meno di un po’ di irriverenza e di mancare loro di rispetto. L’ultima era una cicciotta insaccata in una tutina nera stretch, che volevo spremere come un antistress, ma no, non si fa…purtroppo. Bisogna avere rispetto per gli altri. Allora spegniamo la tv, dove si grida da mattina a notte fonda sul nulla. Boicottiamo i film dove recita la Capotondi perché non è capace, rispettismoci e rispetteremo. Che poi questa Cristina Ferroni se la cerchi su facebook 52 anni e una malattia proprio non glieli dai, perché è una figa pazzesca. Come la modella che su instagram si fotografa con la sua alopecia. Che coraggio! Tante grazie, strafiga pure lei!
Ridere o piangere, l’importante è usare la malattia per migliorare se stessi e condividere la propria esperienza con gli altri per esser loro di aiuto.