CAPP-Seq: il nuovo aCchiAPPa-tumore

Scovare anche una sola cellula tumorale con un semplice prelievo venoso. A presentare il nuovo acchiappa-tumori è la rivista Nature Medicine. Si chiama ‘CAPP-Seq‘ – Cancer Personalized Profiling by deep Sequencing, traducibile con “profilo personalizzato del tumore attraverso un sequenziamento super dettagliato del Dna”, una tecnologia che va a cercare e a sequenziare in modo dettagliato le regioni del Dna in cui si annidano le mutazioni più frequenti in un tumore. CAPP-Seq consente, inoltre, di stimare il volume e quindi la prognosi del tumore, sulla base della concentrazione di Dna tumorale misurata con il prelievo. I ricercatori hanno testato su malati di cancro al polmone a diversi stadi della patologia. Il test è stato in grado di riconoscere il 50% dei pazienti nella fase iniziale di sviluppo della malattia, mentre ha toccato il 100% di esattezza, nei pazienti con stadio avanzato di II-IV grado. Un tempo, e ancora oggi a dire il vero, ero e sono terrorizzata dall’ago. Sulle braccia porto ancora i segni di quelli che mi iniettavano fiumi di cortisone durante il ricovero in ospedale. Oggi, se avessi la certezza della precisione di rilevazione di ‘CAPP-Seq’ mi farei fare un prelievo al giorno, pur di togliermi il radiologo di torno. ‘CAPP-Seq’ è, infatti, un esame non invasivo. A me ogni tre mesi sdraiano su un lettino d’ospedale per vedere, tramite risonanza magnetica con contrasto, se nel cervello sta tornando lo sgradevole compagno di vita che accompagnava onnipresente e silenzioso  i miei giorni e le mie notti. Ogni due mesi è tac. Contemporaneamente mi è proibito stare al telefono a lungo o davanti al computer per più di 5 ore, al fine di evitare un’eccessiva esposizione alle onde radio. Della serie: non bombardarti che ci pensiamo noi. Che dire? Raggiante, e non per i raggi, ma per la nuova scoperta!

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