A Natale e Capodanno sgarra con i tuoi, ma non con i buoi idrogenati
“Non si ingrassa da Natale a Capodanno ma da Capodanno a Natale”. Quindi, a Natale sgarrare è concesso. Il problema sono tutti i pasti precedenti, soprattutto quelli vicini alle feste di Natale, perché non so voi, ma io raramente riesco a farli a casa, e quindi sotto controllo. Ci provo comunque a non esagerare. E poi, se sgarro, il pranzo successivo lo faccio a base di brodino o mi ammazzo di palestra. Correre no: mi viene mal di schiena, preferisco andare in palestra, che oltretutto, grazie ai malati di palestra, la mia rimane aperta nelle ferie natalizie tutti i giorni ad eccezione di Natale e Capodanno. Per fortuna, già mi vedevo in versione Befana a correre sul naviglio della Martesana: a Milano si gela e per questo negli scorsi giorni non ho scritto su Alimentarmente: il freddo mi congelava le mani e il pensiero.
Ora ho trovato la soluzione dei guanti senza dita. Le falangi e le unghie provano temerarie a resistere, ma non lo fanno volentieri, però mi hanno permesso di scrivere questo pezzo e qualche articolo che programmerò di fare uscire nei giorni delle ferie natalizie.
Torno alla bella notizia: a Natale si può sgarrare, certo, scegliendo la migliore qualità, prediligendo i cibi con una minor lista di ingredienti possibili, meglio poi se artigianali, biologici o il massimo sarebbe fatti in casa.
Un problema molto grosso è quello che riguarda gli acidi grassi trans, particolarmente dannosi per la nostra salute e contenuti in snack industriali, dolci, alcune barrette di cioccolata, panettoni e pandori, e altro.
Franco Berrino, l’epidemiologo, redattore della formula alimentare al punto 5 del Codice europeo anticancro, sostiene:
“Una volta l’anno si può anche mangiare il cotechino con le lenticchie o il panettone. Certo nel primo caso sarebbe meglio sceglierne uno che non sia stato trattato con i nitriti, perché aumentano il potere cancerogeno. Ed anche per il panettone o il pandoro è meglio controllare le etichette e preferire prodotti artigianali con farina di manitoba, uvetta sultanina e lievito madre”.
5 Risposte
[…] lo rilancia per il cenone di san Silvestro o il pranzo di Capodanno, ricordando che, seppure alle abbuffate delle feste è possibile sgarrare, attenersi alle regole di un regime alimentare sano e per lo più grezzo, non significa che […]
[…] il freddo veramente pungente di questo inverno e il bisogno di leggerezza dopo qualche sgarro durante le feste natalizie, mi piace chiudere la giornata con una cena superlight e bollente, a base di brodo vegetale di […]
[…] già che è stato ritenuto necessario pubblicarla, a me, che sono una fan del prosecco- mio unico sgarro di capodanno, fa rabbrividire. E notate bene che in essa si omette di ricordare quanto l’area del Vittorio […]
[…] il mio sgarro di Natale ho chiesto in regalo il risotto al nero di seppia, non riso integrale, proprio quello brillato, […]
[…] Vero o falso? Certo è che, non appena ho finito il pranzo di Natale, nel quale, pur ammessi, gli sgarri sono stati minimi, per il terrore di iniziare con l’incubo del reflusso gastrico. Appena ho finito di mangiare […]