European Code Against Cancer: la translescion del ministero italiano della Salute
Stamattina, come tutte le mattine, appena sveglia, inizio la mia personale rassegna stampa sulla parola “tumore”, un po’ per deformazione professionale, un po’ perché ritengo sia importante mantenersi informati sempre, soprattutto perché per chi un cancro l’ha avuto è un’ossessione. Poi, attivando la navigazione in incognito googlo “codice europeo anticancro” presentato ieri alla stampa dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Non senza autocompiacimento, mi accorgo che il primo articolo ad apparire è il mio, scritto ieri non appena di rientro dalla conferenza stampa. Subito dopo compare quello pubblicato sul sito del ministero della Salute… Vuoi mettere? Non c’è concorrenza! Chi si affiderebbe a un blog che si chiama pure con un avverbio che nella lingua italiana nemmeno esiste? Io stessa non avrei dubbi su dove cliccare e quindi lo faccio… Perché l’ho fatto? Non arrabbiarti, non ti fa bene… E invece mi arrabbio sì, quando leggo la traduzione delle 12 regole che il team europeo ha stilato per consigliare come prevenire il rischio di ammalarsi di patologie tumorali. Parliamo di un organo amministrativo governativo che dovrebbe avere cura della nostra salute (o degli interessi delle grandi industrie alimentari?) e…
Cosa possiamo aspettarci da un presidente del Consiglio rottamatore che parla inglisc così?
https://www.youtube.com/watch?v=6FtSECM_1mU
Mi spiego meglio… Leggete il punto 5 e confrontatelo con quello che compare nel testo in lingua originale che sullo stesso sito potete scaricare ( o consultare qui su AlimentarMente – che è meglio)
Per motivi non chiari whole grains viene tradotto riso, uno degli alimenti peggiori (se non integrale) per il rischio cancro. Ora io che non sono madrelingua inglese, ma nemmeno analfabeta, credo che la traduzione corretta sia cereali integrali. Anzi non lo credo, non ho dubbi, perché è meglio essere chiari. Ieri in conferenza, ho fatto una domanda: “perché Iarc lancia la campagna I cioccolatini della ricerca (e qui il link non ve lo metto, perché non promuovo quello che promuove quanto da promuovere non è), quando notoriamente lo zucchero fa male?”. Del grave errore di traduzione ho già fatto segnalazione alla redazione del portale, curiosa di vedere se provvederanno alla correzione. E alla mia domanda in conferenza? Tutti hanno brillato un sor-riso.
…. Sì sono malpensante, ma tra rice e whole grains ce ne passa… Comunque l’importante è che ora forniscano l’informazione corretta:
5 Risposte
[…] equilibrata. In particolare, quella suggerita dagli esperti redattori del codice, che prevede il consumo di cereali integrali, legumi, verdure e frutta e l’abolizione dello zucchero elimina non soltanto il rischio di contrarre patologie tumorali (e di altro genere) ma consente […]
[…] pubblica, o meglio delle lobby, ha detto no alle raccomandazioni dell’Oms. Va bene non sapere che whole grains non si traduce con riso, ma respingere il suggerimento di un soggetto di diritto internazionale in quanto Beatrice Lorenzin […]
[…] Ricordate quando avevo attaccato il portale del ministero della Salute che aveva incredibilmente tradotto come più gli piaceva whole grain come riso? Poco sotto da cattivo traduttore il team del ministero si è rivelato anche estremamente […]
[…] buona (io non l’ho mai mangiata), e si preferisca prendere in giro lo sfigato vegano, anche il ministero della salute alla fine ha dovuto ammetterlo, e così pure un altro studio conferma che non ce n’è: la carne (specialmente rossa) fa male, […]
[…] Lorenzin, ci aveva provato a mischiare le carte sul tavolo, ma proprio noi li avevamo avvisati di non essersi rivolti a un bravo traduttore e di conseguenza, avevano dovuto adeguare le regole con l’ammissione che non il riso ma i […]